Caduto nel dimenticatoio a fine 2015, rispolverato in inverno, tirato a lucido in primavera e pronto per il rush finale, “con entusiasmo e buone sensazioni grazie a un gruppo unito”, assicura lui. Che il carisma non manchi a Massimo Donati, uno degli uomini di maggior esperienza nel Bari che lotta per conservare il terzo posto, è un dato di fatto: in conferenza stampa il numero 5 biancorosso, tornato tra i titolari con buoni risultati nel turno infrasettimanale ad Ascoli, non ha esitato a scomodare un paragone illustre per mettersi alle spalle “le tante voci che si sono spese in questi mesi intorno alla mia persona”. Il pensiero è volato a Francesco Totti, capitano della Roma che mai come in queste ore sta dividendo l’opinione pubblica: “Mi sento un po' come lui: nonostante le tante, troppe polemiche, ieri sera è entrato in campo e ha parlato con i fatti. Mi ha fatto venire i brividi”.
Da un’icona del calcio mondiale a un’altra, il passo è breve: “Ibrahimovic ha detto una frase che mi è molto piaciuta: sono nato vecchio e morirò giovane. Siamo coetanei, io mi sento come lui. Sto bene e sono fiducioso verso il futuro, non mi sento affatto sul viale del tramonto”. L’avvenire immediato è in campo, ma Donati tra qualche anno si vedrebbe anche nei panni dirigenziali: “Sono molto legato alla città e al club-racconta alla sua seconda esperienza a Bari-ma se ce ne sarà modo se ne parlerà in futuro: ora penso al campo".
Ad Ascoli ha ritrovato una maglia da titolare che mancava da cinque mesi (Como-Bari 1-1, 28 novembre 2015). Cinque lunghi mesi, in cui l’ex Celtic e Milan assicura di non aver patito le presenze al lumicino: “Dobbiamo partire dal presupposto che anche se in questi mesi ho giocato poco, mi sono sempre sentito importante all’interno del gruppo. La società mi è stata sempre vicina, siamo un gruppo solido e siamo uniti da un solo obiettivo. Giocare bene è una piccola rivincita verso i detrattori, ma sono cose che lasciano il tempo che trovano. L’essenziale è avere un gruppo compatto e amalgamato come il nostro, siamo venuti fuori alla grande”. Guardia alta e attenzione al Modena, prossimo avversario al San Nicola: “Sabato non sarà semplice, loro devono salvarsi e tutto dipende dal nostro atteggiamento e dalla voglia di ottenere i tre punti. Veniamo da quattro vittorie esterne e questo ci fa ben sperare. Stiamo cavalcando un'onda importante: siamo in cima all’onda e dobbiamo cavalcarla fino al 9 giugno. E’ troppo importante fare bene, per noi e per la società”.
Luca Guerra