Capelli appena tagliati, addosso ha già il kit da allenamento. Maglietta, pantaloncini, calzini da corsa... tenuti giù, abbastanza per mostrare i nomi dei due genitori tatuati sugli stinchi. Sorriso stampato, il mondo di Federico Dimarco è tinto di azzurro: la Nazionale, da protagonista, fino a qualche ora fa e adesso di nuovo l'Empoli, la Serie A, ad attenderlo. Fin qui 4 punti, una classifica che non sorride e due partite, contro l'Udinese e la sua Inter, per rompere il ghiaccio. Ma la Nazionale dà fiducia e autostima, abbastanza forse per conquistarsi un posto ad Empoli: "Contro il Genoa è una sfida come tutte le altre, dobbiamo andare là e fare tre punti. Abbiamo quattro partite tutte difficili, poi ci sarà il Pescara: dobbiamo fare più punti possibili. Se abbiamo quattro punti qualcosa è mancato, soprattutto i gol. Ma li ritroveremo”. Idee chiare, pochi fronzoli. Dimarco è così, sa quello che vale e quello che vuole: "La Nazionale? Da quando sono stato in Under 15 è tutto un bagaglio che mi porto dietro. Dell’Inter sono onorato che si parli di me, ma adesso penso all’Empoli e basta. De Boer punta molto sui giovani, ma penso a questa squadra e a fare bene qua”. Sul suo ruolo non ha dubbi, terzino sinistro che all'occorrenza può anche reinventarsi: "Con Mancini ho fatto pure la mezzala, ma decide Martusciello. I gol? Sono un terzino a cui piace attaccare molto, ma sto migliorando anche nella fase difensiva”. Anche grazie ad una concorrenza "speciale": "Pasqual è un grande giocatore, lo si è visto anche alla Fiorentina. Non temo la sua concorrenza, lavoro per conquistare un posto. Mi sento prontissimo per giocare, ho giocato due partite: con l’Udinese ho preso le misure, con l’Inter ho preso più scioltezza”. Ma una cosa è certa: “Empoli come ambiente, come città e come squadra è il posto migliore per crescere”. Firmato, Federico Dimarco.