Inizia oggi un viaggio molto delicato per portare a conoscenza di tutti gli appassionati, di qualunque disciplina sportiva, quali sono gli organismi e gli aspetti disciplinari che regolano il controllo degli atleti nella pratica sportiva con l’intento di prevenire e reprimere il fenomeno doping.
Questo compito in Italia è affidato al Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) che è l’Autorità che disciplina, regola e gestisce le attività sportive in Italia, nonché cura l’adozione delle misure di prevenzione e repressione del doping nell’ambito dell’ordinamento sportivo con la funzione di Organizzazione Nazionale Antidoping (NADO).
Il CONI, per svolgere questo compito, ha adottato il Codice Sportivo Antidoping e i Disciplinari Tecnici, documenti tecnici attuativi del Codice Mondiale Antidoping WADA e degli Standard Internazionali, e ha fondato un settore specifico denominato NADO ITALIA.
La NADO ITALIA, nel rispetto del Codice WADA, adotta e attua politiche e regolamenti antidoping sul territorio nazionale e per quanto non espressamente previsto nelle Normative Sportive Antidoping, applica le previsioni del Codice WADA con i relativi commenti, che deve essere utilizzato ai fini dell’interpretazione delle norme; esige, quale condizione per l’affiliazione o il riconoscimento, che le politiche antidoping delle Federazioni Sportive Nazionali (FSN) siano conformi alle vigenti disposizioni del Codice WADA e delle Norme Sportive Antidoping (NSA); esige, quale condizione per partecipare ai Giochi Olimpici e ai Giochi Paraolimpici che gli Atleti non regolarmente iscritti a una Federazione Sportiva Nazionale (FSN), si rendano disponibili per il prelievo dei campioni biologici e forniscano regolarmente informazioni precise e aggiornate sulla loro reperibilità nell’ambito del Gruppo registrato ai fini dei controlli (RTP) nel corso dell’anno precedente ai Giochi Olimpici e ai Giochi Paraolimpici; esige, quale condizione per tale partecipazione, che ciascuna delle proprie FSN/DSA/EPS stabilisca delle norme che impongano il rispetto delle norme antidoping in conformità al Codice, al Personale di supporto degli Atleti che partecipa in qualità di allenatore, preparatore, dirigente, addetto alla squadra, ufficiale, personale medico o paramedico in una competizione o in un’attività autorizzata oppure organizzata da una FSN o da una delle organizzazioni a essa affiliate; trattiene per intero o in parte, per tutto il periodo della squalifica, i finanziamenti eventualmente erogati agli Atleti o al Personale di supporto degli Atleti che hanno violato le norme antidoping; trattiene per intero o in parte i finanziamenti alle FSN/DSA (Discipline Sportive Associate), affiliate o riconosciute che non operino in conformità con il Codice WADA e con le presenti norme antidoping; persegue in modo vigoroso tutte le potenziali violazioni delle norme antidoping nell’ambito della propria giurisdizione, anche facendo indagini per stabilire se il Personale di supporto degli Atleti o altre Persone possano essere state coinvolte in casi di doping; promuove le ricerche e la formazione nel settore dell’antidoping; collabora con le organizzazioni sportive internazionali e con le altre Organizzazioni antidoping nazionali nell’attuazione del Programma Mondiale Antidoping.
La NADO-ITALIA è retta da un Responsabile ed è composta dai seguenti Organismi operativi e di giustizia: il Comitato Controlli Antidoping (CCA), organismo indipendente, che provvede alla pianificazione e organizzazione dei controlli antidoping, in competizione e fuori competizione e all’elaborazione, aggiornamento e gestione del RTP (Registered Testing Pool) Nazionale fissandone i criteri di inclusione degli atleti; il Comitato per le Esenzioni ai Fini Terapeutici (CEFT), organismo indipendente, che provvede all’attuazione delle procedure inerenti alle richieste di esenzione ai fini terapeutici; l’Ufficio Procura Antidoping (UPA), organismo indipendente che provvede alla gestione dei risultati nonché a compiere, in via esclusiva, tutti gli atti necessari all’accertamento delle violazioni delle NSA da parte dei soggetti sui quali la NADO ITALIA ha giurisdizione. Cura altresì i rapporti con l’Autorità giudiziaria e comunica alle Procure della Repubblica competenti le violazioni delle NSA contestate di interesse, ai sensi e per gli effetti del vigente quadro normativo di riferimento; il Tribunale Nazionale Antidoping (TNA), organismo indipendente di giustizia, articolato in due Sezioni, che decide, in via esclusiva, in materia di violazioni della normativa antidoping. Le anzidette Sezioni sono indipendenti e composte da collegi giudicanti distinti.
Ai fini dell’esecuzione dei controlli antidoping, in competizione e fuori competizione, la NADO ITALIA si avvale degli Ispettori Medici DCO/BCO qualificati della Federazione Medico Sportiva Italiana (di seguito FMSI) nonché, per le analisi dei campioni, del Laboratorio Antidoping di Roma, unico accreditato WADA su territorio nazionale, ovvero di altri Laboratori accreditati dalla WADA.
Il CSA e i DT (collettivamente denominati Norme Sportive Antidoping - NSA) costituiscono le uniche direttive nell’ambito dell’ordinamento sportivo italiano che disciplinano la materia dell’antidoping e le condizioni cui attenersi nell’esecuzione dell’attività sportiva. Trovano immediata applicazione con la loro pubblicazione sul sito internet istituzionale del CONI (www.coni.it). Le premesse, formano parte integrante e sostanziale delle presenti NSA.
Gli Atleti e il loro Personale di supporto, in virtù della loro affiliazione, tesseramento, accreditamento o comunque della loro partecipazione alle organizzazioni o manifestazioni sportive, hanno l’obbligo di conoscere le presenti NSA che s’impegnano a rispettare quale condizione indispensabile per la partecipazione alle attività sportive.
Le FSN, le DSA, gli Enti di Promozione Sportiva (di seguito EPS) – fatte salve le specificità di seguito riportate - le Leghe, le Società, e tutti coloro che ricadano nella giurisdizione della NADO ITALIA sono tenuti a rispettare le disposizioni delle NSA e ad assistere e collaborare con la NADO ITALIA nell’attuazione del proprio programma antidoping. Gli EPS, in virtù della specificità dell’attività sportiva praticata, sono tenuti al solo rispetto di alcune specifiche disposizioni del CSA, ma rimane che gli EPS sono tenuti al rispetto integrale dei DT. Nello svolgimento della pratica sportiva sotto l’egida del Comitato Italiano Paraolimpico (CIP) sono delegate a quest’ultimo le sole attività di pianificazione, distribuzione ed esecuzione dei controlli antidoping, di predisposizione e gestione del RTP e quelle relative alla concessione delle esenzioni ai fini terapeutici da attuarsi in conformità alle presenti NSA. La competenza esclusiva della NADO ITALIA in materia di procedimento disciplinare e di regime sanzionatorio rimane assoluta.