La nostra Federazione ha approvato e pubblicato, nel gennaio scorso, il testo definitivo del “Manuale applicativo del Pareggio di Bilancio per le Società di Serie A” che sarà utilizzato per valutare il rilascio della Licenza Nazionale dalla Stagione 2018/2019. Questo documento servirà a definire con precisione i meccanismi e i criteri che saranno utilizzati per determinare il “pareggio di bilancio” che la FIGC aveva già inserito fra le clausole del nuovo sistema delle Licenze Nazionali, approvato nel marzo 2015. Il nuovo sistema, così come già avviene a livello UEFA, tiene conto solo di una parte dei ricavi e dei costi sostenuti dal Club, allo scopo di non penalizzare – ad esempio – investimenti “sani” su infrastrutture e settore giovanile. In questa situazione prende in esame, in entrata, solo i cosiddetti ricavi rilevanti costituiti da introiti di gare disputate, da diritti televisivi, da sponsorizzazioni e pubblicitari, ricavi da attività commerciali e royalties, altri ricavi operativi, oltre agli altri introiti derivanti da ricavi/proventi/plusvalenze provenienti dalla gestione di calciatori o altri proventi finanziari.
Mentre considera costi rilevanti tutti quelli provenienti dallo svolgimento dell’attività sportiva, i costi di gestione amministrativa, quelli del personale, eventuali ammortamenti pluriennali, minusvalenze, interessi passivi e altri oneri finanziari, escludendo da questo conteggio i costi per investimenti nei settori dell’impiantistica sportiva, per il settore giovanile e il calcio femminile, oneri di altro genere comunque riconducibili allo sviluppo di attività societarie di crescita in ambito sociale e altro.
Il periodo di osservazione e monitoraggio sarà effettuato in un periodo triennale, composto dall’esercizio in corso (quindi quello precedente alla stagione per la quale viene chiesta la licenza) e i due precedenti. In pratica, per il rilascio 2018/19, la prima per la quale il requisito del pareggio di bilancio sarà vincolante, saranno presi in considerazione i risultati dal 2015/16 al 2017/18. È prevista nel periodo di rilevazione la possibilità che possa esistere una differenza accettabile che sia “pari al 25% della produzione degli esercizi di riferimento“.
In concreto maggiore sarà la cifra di fatturazione delle società e maggiori saranno le perdite che sarà possibile realizzare in ambito nazionale perché a livello UEFA la cifra non prevede elementi percentuali, ma una quota fissa di 30 milioni di deficit per lo sforamento massimo consentito dal “break-even triennale”, cancellando ogni riferimento al piano originale che prevedeva una discesa a 0 di questo valore con il passare degli anni. Bisogna tuttavia non dimenticare che a supporto dei Club, così come avviene anche per l’UEFA, in caso di perdita di bilancio che superi la deviazione accettabile, è possibile prendere in considerazione eventuali surplus dei due anni precedenti al triennio considerato. Se il requisito non è rispettato eventuali perdite d’importo maggiore devono essere coperte dagli azionisti con aumenti di capitale e in mancanza di copertura il documento produrrebbe la mancata concessione della Licenza Nazionale.
Se la perdita registrata dovesse comunque superare il limite del 25% della media del valore della produzione, anche il 50% di tale media, la Covisoc disporrà immediatamente “il divieto di tesseramento di nuovi calciatori professionisti per due sessioni di campagna trasferimenti“. La prima stagione di applicazione di questa norma sarà il 2019/20. Nel documento è stata inserita una norma transitoria per la prima applicazione che fissa, in via straordinaria, in due anni il periodo di rilevazione (2016/17 e 2017/18) e che l’eventuale deficit del primo dei due esercizi – se esistente – sarà conteggiato solo al 50%. Queste prime considerazioni sul “manuale per il pareggio di bilancio” richiedono maggiori approfondimenti in via operativa e di una comparazione più rigorosa con la normativa europea che appare meno elastica e più rigorosa.