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Data: 12/09/2017 -

Diego Costa? No, Zappa... costa! Da 'Zambrottino' con l'acquisto dell'Alfa Mito al primo gol all'esordio in Champions

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Diego Costa? No… Zappacosta! Esultano i tifosi blues, si scatena l’ironia social sintetizzata in “Why look for Diego Costa when you have Zappacosta?”. Foto di maglie col numero 19 dell’attaccante spagnolo personalizzate sostituendo ‘Zappa’ a ‘Diego’ ed il gioco è fatto. T-shirt nuova di zecca senza nemmeno dover passare dal Chelsea store.


Serata perfetta per l’italiano in gol – e che gol – all’esordio assoluto in Champions, dopo aver giocato i primi 16’ di Premier contro il Leicester. Coast to coast sulla fascia e cross trasformatosi in tiro a scavalcare Sehic, il portiere del Qarabag, non proprio piazzato benissimo. Eccolo, il primo gol in Champions: quello che non si scorda mai. Esultanza rabbiosa e complimenti prontamente twittati dal Chelsea “What a goal". Chi al suo arrivo in Inghilterra cercava sui motori di ricerca chi fosse, ora probabilmente l’ha capito. Da ‘panic buy’ - l’acquisto di emergenza, chiamato così da qualcuno sulla sua pagina inglese di Wikipedia – a eroe. Senza dimenticare ‘Zappercosta’, visto che anche il Chelsea stesso sbagliò il nome al momento dell’annuncio sui social. Ironie su ironie, che non hanno distratto il classe ’92 scuola Atalanta.

E pensare che ‘Zambrottino’ – soprannome, questo sì, affibiatogli dall’amico Fabbro ai tempi di Avellino – in 4 anni è passato dal conquistare la B a Catanzaro proprio coi ‘lupi’ alla Champions. Dalle prime soddisfazioni da professionista ed i primi guadagni: mi comprai la macchina, un’Alfa Mito che ancora resiste” fino al record di centesimo giocatore italiano a segnare in Champions League (autogol esclusi): mica male. Emozioni vere e tweet di rito: "Amazing night".

Per chi è riuscito ad entrare nel cuore del tifo granata nonostante fosse “juventino sfegatato perché tutta la mia famiglia lo era” con Nedved come idolo, farsi amare dalle parti di Stamford Bridge sarà un gioco da ragazzi. Merito della sua umiltà “sono sempre stato un ragazzo nella media, ma ce l’ho messa tutta per arrivare in Serie A” e del lavoro quotidiano, con un ringraziamento speciale a Giovanni Bucaro che lo arretrò da centrocampista a terzino e a Massimo Rastelli, abile ad istruirlo tatticamente nel suo 3-5-2. Ora Zappacosta si gode il suo momento: "Questa è la grande opportunità, il sogno". Chi l’avrebbe mai detto: probabilmente nemmeno lui ci ha creduto fino al momento della firma. Una sterzata nella propria vita avvenuta nella notte tra il 30 ed il 31 agosto con un’operazione nata nell’ultima notte di calciomercato e messa a punto in poche ore: 25 milioni più bonus al Torino e un quadriennale da 2,5 milioni l’anno al calciatore. Ci ha pensato un attimo, ha considerato attentamente i (tanti) pro e i (pochissimi) contro legati all’ambientamento in un campionato nuovo e ha accettato. Impossibile sbattere la porta in faccia all’occasione della vita. Alla faccia di chi non sapeva nemmeno chi fosse. E che ora esulta al primo gol blue di quel ‘Costa’ che non si tratta di Diego ma di Zappa… costa.



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