A distanza di 4 mesi dalla finale contro la Francia, il portiere dell'Argentina, Emiliano Martinez è tornato a parlare del Mondiale.
"A volte riguardo l'ultima parata: è stato così veloce che non ho avuto il tempo di godermelo. Non mi sono neanche girato, volevo che la palla mi colpisse ovunque. Ho fatto parate migliiori, ma quella potrebbe essere la miglior parata della mia vita", così El Dibu a Afa Estudios.
Su Scaloni: "E' un allenatore che all'inizio è stato criticato, io però lo vedevo come un ragazzo trasparente. Mi immedesimo in me stesso, è allegro, vuole stare bene con tutti, lavora con gli amici. Soffre durante le partite ma non vuole farlo vedere. Si è guadagnato il rispetto dell'Argentina". Sul rapporto che ha con i tiri dal dischetto: "I rigori sono il mio momento per staccare, per divertirmi. Non la prendo come una pressione, la prendo come un divertimento. Uso la pressione del battitore a mio favore”.
Su Messi: "Prima della Copa América dicevamo che eravamo più felici per lui che per noi. Essendo un campione del mondo, l'ho fatto prima per il mio Paese e poi per lui. Se lo meritava più di chiunque altro, per la sua umiltà. Juli, Enzo, Mac Allister, tutti gli ultimi arrivati si sono adattati in modo che fosse libero e facesse la differenza. Lui fa di tutto per noi e noi facciamo di tutto per lui". Sulla cabala durante il Mondiale: "Un giorno Marito e Juan Cruz, gli inservienti, sono venuti a dirmi di mangiare 3 yogurt prima delle partite. Ho pensato 'se mangio tre yogurt oggi, domani non mi fanno gol', e così è stato. Una volta li ho fatti andare in un supermercato in Qatar a comprarmi yogurt compatto e mi hanno portato frutta, soia. Erano immangiabili. Ora ho un camion di Serenisima ogni volta che arrivo al centro federale".