“Non stravolgerò la squadra”, parola di Roberto De Zerbi al suo primo giorno ufficiale da allenatore del Palermo. L’idea di calcio dell’erede di Davide Ballardini, però, è chiara a tutti. Il modulo cambia, sfruttando anche qualche reminiscenza estiva di un tridente accantonato in fretta dal predecessore, ed è appunto sul fronte offensivo che l’ex Foggia cerca qualche sorpresa. Con un Alessandro Diamanti in più e con un calcio propositivo già ammirato in Lega Pro, De Zerbi conta su almeno due variabili per rendere il Palermo più pericoloso in zona gol.
Diamanti sarà il faro di una squadra che lì davanti può contare su una buona tecnica di base, ma difetta in pericolosità dentro l’area di rigore. De Zerbi ha provato il fantasista nell’inedito ruolo di falso nove, ma la sua è stata più una necessità che un’intuizione. Ilija Nestorovski, unico centravanti di ruolo presente in organico, rientrerà oggi dagli impegni con la nazionale macedone, che lo ha trattenuto ventiquattr’ore in più del previsto a causa del rinvio per pioggia della sfida con l’Albania. Proprio il macedone rappresenta la seconda variabile per il nuovo tridente del Palermo: punta centrale e animale d’area di rigore, come testimoniano le venticinque reti realizzate lo scorso anno in Croazia con l’Inter Zapresic, Nestorovski ha sofferto finora la scarsa produzione offensiva di un Palermo poco propenso ad arrivare fin dentro l’area di rigore. Potrebbe essere proprio lui il primo a giovare del ritorno al tridente.
Poi c’è la difesa, che torna a quattro dopo aver alternato i due schieramenti nella scorsa stagione. Un dogma per De Zerbi, che vuole due fluidificanti pronti a sovrapporsi con gli esterni d’attacco. Rispoli a destra è un titolare fisso, mentre a sinistra l’allenatore bresciano non ha ancora avuto la possibilità di provare il norvegese Aleesami. Sarà lui con ogni probabilità a coprire la fascia mancina nella sfida di sabato contro il Napoli, ma nel frattempo rimane in piedi la candidatura del giovane Giuseppe Pezzella. Al centro, problemi di abbondanza: in una rosa numericamente completa per una difesa a tre, De Zerbi dovrà scegliere due titolari da schierare sabato. Giancarlo Gonzalez si è autoescluso con la convocazione della nazionale, rientrerà venerdì dalla Costa Rica e non dovrebbe nemmeno essere convocato. Rientra oggi, invece, Slobodan Rajkovic: il serbo ha scontato un turno di squalifica ed è pronto ad indossare nuovamente una maglia da titolare, anche se per il momento le indicazioni dal campo vedono favoriti Vitiello e Goldaniga.
L’unico reparto dove De Zerbi potrebbe avere più di un dubbio è il centrocampo. Bruno Henrique e Gazzi, giocatori con caratteristiche totalmente differenti, sono stati provati al centro della linea mediana. Da capire meglio quali siano le intenzioni dell’allenatore per il match col Napoli: in una mediana di rottura, allora l’ex Torino può essere l’elemento cardine da schierare davanti alla difesa. Se De Zerbi vuole invece impressionare sin da subito il pubblico del “Barbera” col suo possesso palla, allora, spazio al brasiliano. Il tutto anche in funzione dei due interni: Hiljemark e Chochev, ovvero i due titolari, saranno a disposizione solamente a partire da oggi.
La sorpresa, o meglio le sorprese, potrebbero essere due ed entrambe in attacco: da un lato sembra certo il ritorno tra i titolari di Carlos Embalo, non un cardine per Ballardini, ma un jolly importantissimo per De Zerbi. Proprio giocando nel trio offensivo, schierato a destra per sfruttare il suo mancino, l’ex Brescia ha destato un’ottima impressione nell’ultima amichevole estiva con l’Olympique Marsiglia. Ed è lì che De Zerbi intende schierarlo, come si è visto finora nelle partitelle con Diamanti falso nove. Poi c’è un altro giovane in rampa di lancio, l’ungherese Roland Sallai: il classe ’97 ha colpito tutti per personalità e capacità di saltare l’uomo. Se inizia a trovare la porta come ha dimostrato di saper fare alla Puskas Academy con prodezze balistiche da campione, bisognerà necessariamente fargli spazio. Intanto, senza stravolgere quanto fatto da Ballardini, il tridente di De Zerbi inizia a prendere forma.
A cura di Benedetto Giardina