Il sogno Europa prosegue, per il Sassuolo. Gli emiliani condannano il Frosinone nel finale e recuperano il sesto posto, a danno del Milan. Eusebio Di Francesco ha commentato così la gara ai microfoni di Sky Sport.
Nel giorno della premiazione del Leicester, campione d’Inghilterra, si ripropone un paragone con il Sassuolo, che per gioco e realtà più si avvicina agli inglesi. Ma l’allenatore resta con i piedi per terra: “Il Leicester ha fatto qualcosa di incredibile, oggi ne ho riletto la storia su un giornale e mi ha emozionato tantissimo. Per quanto riguarda il Sassuolo, forse è troppo pensare di poter vincere lo scudetto, ma sono molto felice che la gente ci speri e che creda che una piccola realtà senza numeri e giocatori importanti possa salire alla ribalta”.
Al termine della partita, il Sassuolo ha applaudito i tifosi del Frosinone, che hanno ringraziato la squadra nonostante la retrocessione. “I sostenitori avversari hanno dato davvero un grande esempio a tutto il mondo e ci siamo sentiti in dovere di applaudirli. L’impegno non sempre è sinonimo di vittorie, ma quando si vede che si è dato tutto, la gente lo riconosce, al di là della sconfitta e della retrocessione” ha commentato l’allenatore dei neroverdi.
Di Francesco ha poi analizzato quanto si è visto nei novanta minuti. “Affrontare il Frosinone in casa loro è molto difficile. Dal canto nostro siamo stati poco lucidi nel finale di primo tempo. Hanno saputo metterci in difficoltà con le seconde palle e i lanci lunghi. Non dimentichiamoci che il Sassuolo ha giocato con dei ragazzi che hanno un’età in cui non si è abituati a giocare questo tipo di partite. Berardi? E’ stato fuori un paio di settimane e non era al massimo, ma è un giocatore che se anche pare sottotono può decidere la gara con una giocata. Giustamente da lui ci si aspetta sempre la giocata importante e questo gli porta molta pressione; dovrebbe tornare a giocare più spensierato, non deve perdere la voglia di provare la giocata importante” ha proseguito l’allenatore.
Dunque, il Sassuolo conferma una crescita importante. Ed è lecito cominciare ad alzare l’asticella. Al pensiero di inserire un top player nella sua squadra, Di Francesco ha risposto così: “Acquistare un giocatore di questo tipo non fa parte della politica societaria. Noi li creiamo i talenti, non li prendiamo già fatti. Non nascondo che anche per me è più soddisfacente allenare giocatori emergenti in questo contesto. Comunque, il grande campione non è solo quello che dà un apporto dal punto di vista tecnico; un campione è tale anche sotto il punto di vista umano. Per noi, può esserlo Paolo Cannavaro, un giocatore che ha disputato la Champions e che si è messo in discussione qui con umiltà ed entusiasmo”.