Certi amori finiscono, fanno dei giri immensi e poi… non tornano mai. Già, delle volte il romanticismo è molto più semplice di quanto si possa pensare. Non sempre le persone si lasciano bene, anzi. Ne è un esempio Donato di Campli, ex procuratore di un certo Marco Verratti, che da qualche mese si è affidato totalmente a Mino Raiola. Un cambio questo che lo storico agente del campione abruzzese non ha preso bene: «Col Psg ho vissuto l’esperienza più brutta della mia vita – ha raccontato lo stesso Di Campli in esclusiva a Tuttosport - nel nostro mondo non esiste riconoscenza, io ho avuto modo di constatarne l’assoluta mancanza. Sono stato malissimo”. Poi la frecciatina non tanto velata al suo ex assistito: “Verratti? Per me non esiste più. Il problema è che io non mi sono battuto soltanto contro un club ma contro uno Stato. Sono finito spazzato via come un granello di sabbia».
Di Campli è un fiume in piena, soprattutto quando parla del Psg: “Nessuno sposterà Neymar da Parigi. E vale anche per gli altri. Lo sceicco ha potenzialità al di là di qualsiasi altro club e i giocatori sono in una sorte di prigione dorata a cui non vogliono rinunciare, perché quei contratti sono impossibili altrove. Dunque restano nonostante una verità: cioè che la Ligue1 è un campionato di marionette, esiste soltanto un club». Il discorso della prigione dorata finisce per coinvolgere anche Pastore, ambito anche da club italiani: «Sono stato anche in vacanza con Javier, è un ragazzo fantastico. E ovviamente non gli piace giocare poco, però con i contratti che ci sono lì a Parigi...». Chiosa finale su Antonio Conte, che in molti danno come prossimo allenatore dei parigini nel caso, quest’anno, Emery non dovesse vincere la Champions: “Conte vuole vincere e Parigi è il posto dove avrebbe più possibilità: se il Psg uscirà dalla Champions varerà una rivoluzione e Antonio sarebbe l’ideale per guidarla».