PSG-Verratti, storia giunta al capolinea? Se fino a qualche mese fa sembrava impossibile che il regista azzurro lasciasse i francesi, ora è lo stesso agente Donato Di Campli ad aprire a questa ipotesi. La sconfitta per 6 a 1 contro il Barcellona e la prova opaca del "gufetto" pescarese indubbiamente avranno un peso, anche se Di Campli minimizza:
"Zero, perché la sua forza è farsi scivolare addosso qualunque cosa, dopo averla metabolizzata" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Tutto, polemiche sulle notti brave comprese: anche se dare in pasto alla gente notizie false significa far rischiare le botte, e non per demeriti calcistici. Il vero Verratti ancora lo dobbiamo vedere, visto che ha 24 anni e si esprime in un contesto tutt'altro che perfetto. L'Investitura di Iniesta? Ci ha fatto piacere, ma i complimenti non gli hanno mai dato alla testa".
Sul futuro al PSG: "Situazione complicatissima, al di là di un contratto molto importante fino al 2021. Lui vuole vincere e il Psg così com’è non può vincere. E’ a Parigi da 5 anni e ora deve fare dei ragionamenti: guadagnare tanto senza vincere o guadagnare e diventare un campione? Non è un problema di soldi: chiunque dovesse prendere Verratti lo pagherebbe tanto. Perché c’è almeno una cosa sicura: se lascerà il Psg, sarà per un top club europeo. Italia? Ce ne sono, ma ho qualche dubbio che sarà questa la sua destinazione finale. Liga, Premier o Bundesliga? Un top club europeo".
Per Verratti è arrivato il momento di diventare leader azzurro del centrocampo azzurro: "Farà bene anche lui alla Nazionale: è ora di caricarsela sulle spalle. La qualificazione all’Europeo è una vetrina importante, SpagnaItalia di più: e il 2 settembre il mercato sarà chiuso, Marco avrà la testa liberissima se questo dovesse mai essere un problema. Modulo? Lui si adatta, lo dice la sua carriera. Nel Psg ha fatto pure l’interno, anche se si trova meglio da centrale perché gli piace stare davanti alla difesa, giocare tanti palloni: 4-2-4, dunque"
Under 21, chi è il nome nuovo per il futuro? "Non vale dire Berardi, perché l’unica risposta alla domanda. Allora dico Mazzitelli, scommetto su di lui". In chiusura d'intervista si parla di Coulibaly: "Per lui il difficile viene adesso, ma non credo di sbagliarmi se dico che è un predestinato. Perché prima di essere un calciatore è un uomo, anche se ha solo 17 anni, che ha sofferto".