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Data: 10/11/2018 -

Demichelis e i segreti di Messi: "Dopo la partita con il Cile era morto, distrutto"

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Insieme ne hanno vissute tante Messi e Demichelis. Dieci anni insieme nella nazionale argentina, un’amicizia nata sul campo di calcio e una stima profonda che li unisce: “Abbiamo iniziato ad essere convocati in nazionale quasi nello stesso momento, nel 2005, e abbiamo condiviso molti momenti. Mi considero uno dei 10 o 12 che Leo ha conosciuto con la nazionale in tanti anni, sono andato al suo matrimonio, ma non ho mai voluto abusare di quel rapporto”.

Demichelis, al quotidiano la ‘Nacion’, racconta il Messi più nascosto, quello fragile dopo le sconfitte e insicuro nei problemi fisici che lo hanno colpito. Ed è stato proprio l’ex difensore a consigliare il fenomeno del Barcellona ad andare dal nutrizionista italiano che ha risolto i suoi problemi intestinali: “Leo era stanco di vomito e diarrea, è difficile consigliare a qualcuno del suo calibro di cambiare abitudini alimentari, ma la grandezza di Leo risiede anche nel fatto che è aperto a reinventarsi. Fortunatamente, ha consultato il nutrizionista ed ha iniziato a disintossicarsi da quegli alimenti che gli provocavano quei fastidi".

Un Messi disposto a reinventarsi e che non si vergogna a mostrare le proprie fragilità davanti allo spogliatoio, così come racconta Demichelis: “L'ho visto molto più rassegnato e deluso nel 2010, quando abbiamo perso 4-0, piuttosto che dopo la finale del 2014: lì avevamo dato tutto e avevamo poco da rimproverarci. Ho persino notato che stava molto peggio l’anno successivo, in Cile, nella Copa América-2015. Leo era morto, distrutto. Era triste come tutti gli altri, ma dal momento che tutti gli occhi sono puntati su di lui si sente più responsabile, è stato sopraffatto dalla tristezza".

Non solo tristezza, Messi nella sua timidezza sa essere un compagno spiritoso: “Leo è introverso, ma in privato spesso fa scherzi, pratica sport, è un amico vero – Racconta ancora Demichelis - Penso che sia maturato dopo essere diventato padre, è diventato più leader. Mi tolgo il cappello con Leo, perché oltre a tutto ciò che ha vinto, continua a mantenere i suoi modi gentili, è umano al cento per cento e molto umile. È impossibile sentirlo in un'intervista pare dei suoi obiettivi, dei titoli e palloni d'oro, non ostenta mai".



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