L a Lazio avrà sempre un posto privilegiato nel cuore di Delio Rossi, ultimo allenatore e unico della gestione Lotito, a portare il club biancoceleste ai gironi di Champions League. La Coppa Italia vinta nel 2009 con la Sampdoria prima dell’addio: “Forse sono più apprezzato adesso”- osserva con un pizzico di ironia Delio Rossi – intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Dopo la sfortunata avventura alla guida del Bologna, ora il 57enne si gode la sua casa di Roma in attesa di una chiamata. Nel frattempo ha potuto osservare da vicino la Lazio di Inzaghi: “Spero che riesca a dare continuità a quanto di buono è stato fatto. Ma non sarà facile. Perché ora bisognerà impegnarsi su tre fronti dopo il ritorno in Europa League”.
E ci sono i rischi del fatidico secondo anno , quelli che hanno colpito prima Petkovic e poi Pioli: “Sì, Inzaghi sa bene quanto è successo in precedenza. Inoltre, non è facile ripetersi dopo una bella stagione. All’inizio vengono esaltati più i pregi che i difetti, poi però diventa difficile accontentare le aspettative. Per un allenatore conta principalmente avere le risorse all’altezza della situazione. Quest’anno la Lazio non si è distinta soltanto per il bel calcio espresso, ma soprattutto il coinvolgimento totale dei giocatori nel suo progetto. È stata quella la base fondamentale per arrivare a certi risultati”. Ci sono tre casi spinosi in casa Lazio: Biglia, Keita e De Vrij. Se non verranno ceduti, sarà facile per l’allenatore riportarli nel suo progetto: “Non è una situazione facile. Nel senso che siamo davanti sempre a grandi professionisti che si allenano e lavorano per dare il meglio di se stessi in campo, ma poi conciliare il bene comune con quello individuale è problematico. Pertanto sono convinto che a malincuore, se non c’è più sintonia, è sempre meglio dividersi per andare ognuno perla sua strada”.
Milinkovic può essere il trascinatore di questa squadra: “Sì, per me è stato il centrocampista più completo dell’ultima stagione di A. Può diventare un cosiddetto crack. Con le dovute proporzioni, mi ricorda Pogba. Ha tutto. Fisico e qualità. Sa portarsi all’attacco, al tiro e mandare a rete i compagni. Bravo pure a colpire di testa” .
Immobile dovrà riconfermarsi sui livelli di questo campionato: “Si, ha sposato subito la causa della Lazio, ma non bisogna caricarlo di troppe pretese sui gol da segnare. Non è un finalizzatore. Gioca al servizio della squadra e sa sempre rendersi utile, non solo come goleador”.
Il sogno per la Lazio è la zona Champions: “Ci sarà tanta concorrenza. Le milanesi si sono rafforzate e il mercato è ancora aperto. Non dipende soltanto dalla Lazio. Certo, se in una stagione che comprende gli impegni in Europa League, la squadra di Inzaghi centrerà quel traguardo, dovrà esser considerato assolutamente un grandissimo risultato”.