Neanche il tempo di archiviare la tre giorni europea, che la Serie A propone LA partita. Inter-Juventus, con entrambe le squadre uscite non benissimo dalla prima giornata, rispettivamente di Europa League e Champions League. A presentarla, con un intervista rilasciata al Corriere dello Sport, ci pensa qualcuno che questo match, in carriera, qualche volta lo ha giocato. E deciso. Ora è un ambasciatore del calcio italiano nel mondo, un'icona della Juventus e un commentatore sportivo: Alessandro Del Piero.
"Inter-Juve sarà una delle più belle partite che abbiamo visto in questi anni. Non sarà decisiva, ma può dare un indirizzo alla stagione, in particolare per i nerazzurri. La Juve è favorita, è la più forte. Ma dal dire che è favorita al pensare le vittorie siano scontate, ce ne passa. L'Inter potrebbe sorprendere la Juve con Icardi e con l'intensità. Le difficoltà di de Boer? Me le aspettavo perché è una squadra nuova e con un allenatore nuovo che ha avuto poco tempo per lavorare. Diamogli tempo, è un ragazzo intelligente che ha avuto ottimi maestri. Icardi? Nel gol di testa contro il Pescara di domenica scorsa mi ha ricordato Trezeguet per tempismo e capacità realizzativa."
Juve favorita dunque, anche per il campionato: "Il divario con le altre squadre c'è, ma la competitività del campionato non è così bassa da poter consentire un monologo della Juve. Allegri ha ragione, la vittoria dovranno sudarsela. Le rivali più temibili nell'ordine sono Napoli, Roma ed Inter, ma dopo 3 partite in 7 giorni qualcosa potrebbe cambiare. Con i nuovi acquisti i bianconeri si sono garantiti qualità, esperienza, e abitudine a giocare con grande pressione, sono rinforzi che mi piacciono. Pjaca poi, ha un grande talento, forse il suo arrivo in mezzo a tanti grandi nomi è stato un po' sottovalutato, ma la Juve ha tra le mani un giocatore con un potenziale enorme. Higuain? Lo ammetto, non mi aspettavo un investimento del genere, è una scelta coraggiosa perché non contempla margini d'errore. Lui è nel pieno della sua carriera e ha molta fame. Con Dybala la miglior coppia d'Europa? Beh, Bayern, Real e Barça non sono messe così male lì davanti (ride, ndr), ma possono diventare devastanti, con un feeling tutto argentino che aiuta. Dybala il nuovo Del Piero? Ogni giocatore è diverso, ma sicuramente tra noi ci sono punti in comune."
Inevitabile un pensiero sulla Champions League: "La Juve può giocarsela fino alla fine, ma è una storia tutta da scrivere e troppo spesso siamo rimasti scottati. Di certo la squadra ha il potenziale per lottare con le altre grandi, ma non è la favorita". Poi, un tuffo nel passato: "Gli Inter-Juve che ricordo di più sono Inter-Juve 1-2 del 2006 e Juve Inter 2-0 del 2012, entrambi con un mio gol. In generale ricordo con piacere i match contro Ronaldo, campione straordinario. Ferita della retrocessione in serie B? Nessuna. Solo l'orgoglio di aver riportato, con i miei compagni, la Juve a vincere." Dal passato al futuro, magari bianconero, che passa dal rapporto con Andrea Agnelli: "Rapporto con Agnelli? Un rapporto a distanza, dato che non sono a Torino e non abbiamo occasione di vederci, ma nessun problema da parte mia. Non avere ruoli alla Juve non è un rammarico, abbiamo semplicemente preso strade diverse. Io sono contento della mia vita e non metto limiti a quello che potrà accadere in futuro, in qualsiasi campo.
Poi uno sguardo d'insieme al calcio, italiano e non solo: "Nuove proprietà di Milan e Inter? Aspetto di capire chi saranno e come si muoveranno, ma in generale mi fa lo stesso effetto di vedere grandi club internazionali gestiti da proprietà straniere, come City, United e Psg. Nessun pregiudizio, ma anzi curiosità e speranza di vedere qualcosa di nuovo." E' stata l'estate dalla maxi-cessione di Pogba allo United: "Se hanno fatto quell'investimento è perché vedono un possibile ritorno in tempi brevi. Piuttosto è dell'ingaggio che bisogna parlare: a quelle cifre i club italiani non possono competere. Un suo quasi coetaneo invece continua a stupire, in Serie A: "So cosa sente Totti, come si allena e da quale passione è guidato. Sono davvero felice per lui. Per il compleanno che farà a breve preferisco pensare alla persona più che al calciatore e gli auguro tutto il meglio per il suo futuro per lui e la sua famiglia, fuori dal campo. Deciderà lui se giocare un'altra stagione, ma mi pare sia perfettamente in grado di farlo." Infine, il made in Italy, degli allenatori e... Il suo. "Conte può fare molto bene, come sempre gli è riuscito in carriera. I risultati delle prime partite parlano da soli. Ancelotti? Gli auguro di vincere ancora la Champions, magari dopo che l'avrà fatto la Juventus. Ancelotti è un orgoglio per tutti noi italiani. Io ambasciatore del made in Italy in America? Forse un po' troppo, però sono contento di essere un rappresentante dell'Italia e dell'italianità nel mondo. Diciamo un azzurro da esportazione."