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Data: 01/06/2017 -

Real Madrid-Juventus, Del Piero: "Bianconeri più maturi e consapevoli, i blancos non sono inferiori al Barcellona.."

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Soltanto due giorni all'appuntamento con la storia. Real Madrid e Juventus sono pronte a darsi battaglia nella finale di Champions League. Una sfida conosciuta abbastanza bene da Alessandro Del Piero, che ha avuto la fortuna di giocare questa partita tante volte, ma che adesso si appresta a viverla da spettatore. In un'intervista rilasciata a Gazzetta dello Sport, l'ex numero 10 bianconero si è espresso sul match, ripercorrendo la sfida nel passato e fornendo tanti spunti interessanti: "Il Real Madrid è “la squadra”, come dire il Brasile, come i Lakers. Il Real Madrid e la Juventus. Il massimo. All’inizio ricordo che era il club che batteva le italiane, prima che arrivasse il Milan di Sacchi era così. Poi ha battuto anche noi. Ma ci siamo rifatti. E spero che sabato si scriva un’altra bella pagina bianconera". Dall'altra parte ci sarà Zidane, suo ex compagno di club e rivale di tante battaglie Nazionale: "Stimo davvero tanto Zizou come uomo prima di tutto e come professionista. Posso solo dire che uno che pensa il calcio in quel modo deve avere grandi idee. Ma quello che più mi ha convinto di lui è come si è adattato, conoscendo benissimo quella squadra, alla “modalità Real”. Intendo come si deve allenare un gruppo di campioni straordinari, di grandi solisti. Le sue qualità migliori? «Proprio la capacità di sapersi adattare al tipo di squadra che si è trovato ad allenare, il rapporto che ha stabilito con i campioni, la grande empatia, la capacità di stare quasi ai margini a volte – proprio lui che è stato una star assoluta in campo, un fenomeno – ma di essere credibile e autorevole nelle scelte. Mi ricorda un po’ Ancelotti e credo che anche lui si sia ispirato a Carlo". E con Zizou, Del Piero ha giocato la finale del 98', persa dai bianconeri proprio con il Real: "Ogni finale persa è una ferita. Certo quella brucia tanto. La nostra Juve era una squadra straordinaria, al punto probabilmente più alto del suo ciclo". Una delle finali perse della Juventus, che nelle finali sembra avere una certa maledizione: "No. La maledizione non esiste per i giocatori, per nessuno di quelli che scenderanno in campo. A Berlino, nel 2006, tutti noi arrivavamo da delusioni, finali perse ai rigori o all’ultimo secondo. Ma nessuno ci pensava. Pensi solo a vincere, che quello sia il tuo momento. E spero davvero che lo sarà". L'ultima in ordine di tempo è stata quella di Berlino, persa con il Barcellona, ma adesso la Juventus sembra più solida: "Secondo me non è tanto essere più forte o meno forte. Quella Juventus aveva un centrocampo all’altezza del Barcellona e ho detto tutto: Pirlo, Vidal, Marchisio, Pogba. Il punto è il livello di maturità, quanto sei consapevole della tua forza e quanto la sai scaricare in campo. Credo che la Juve di oggi sia più matura e consapevole. E ha un gioco molto “europeo”, un modo di stare in campo che ciascun calciatore sente suo. Ci credono, insomma. E fanno bene. In quanto al Real, credo non sia inferiore a quel Barcellona: è una squadra fortissima e per questo sarà dura". E la ricetta per la vittoria è fatta da tre ingredienti top: "Buffon, Chiellini, Marchisio. Tre ragazzi, tre compagni, tre amici. Ecco i tre motivi. Loro c’erano in B, loro devono completare l’opera. Per la Juve, per tutti i suoi tifosi, per tutti noi che c’eravamo anche allora". Sarà una sfida equilibrata senza favoriti o sfavoriti: "Non ci sono favoriti, nemmeno di poco. Credo che la pensino così anche a Madrid. La Juventus non aggredirà senza criterio, saprà accettare di difendersi – per strategia e non per costrizione – e trovare il momento per liberare il suo potenziale offensivo, senza perdere equilibrio. E’ il grande merito di Allegri in questi anni, in particolare in questa stagione dove sta facendo un capolavoro, secondo me". Anche se il Real potrà contare su un alieno come Ronaldo: "Sta facendo quello che serve alla squadra, bravo Zidane a sfruttarlo così. Quando hai un giocatore con quelle percentuali di realizzazione, non puoi che farlo giocare dove può sfruttare meglio il suo potenziale". Ai quarti intanto la Juve è riuscita a fermare Messi, Suarez e Neymar, adesso avrà di fronte altri marziani: "E’ una prova durissima. Stiamo parlando di giocatori non soltanto straordinari, ma anche abituati a giocare e a vincere le partite importanti. Sarà anche un duello di testa". E contro il pallone d'oro in carica ci sarà Gianluigi Buffon che potrebbe conquistarlo, in caso di vittoria bianconera: "Il Pallone d’Oro è fantastico e sarei felice che Gigi lo vincesse, ma non conta nulla rispetto alla Champions. Io spero che Gigi alzi quel trofeo, il resto si vedrà". E infine la chiusura su Totti: "Ci sarebbero tanti discorsi da fare. Ma di fronte a quello che è accaduto a Francesco domenica, che mi ha fatto rivivere le emozioni di sei anni fa allo Juventus Stadium, non credo ci sia bisogno di parlare".









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