Roberto De Zerbi resiste sulla panchina del Palermo ed è pronto a lottare per salvare la sua squadra. Al suo fianco, il patron Maurizio Zamparini, che una volta tanto non si lascia trascinare dai risultati e va avanti col suo allenatore: "Mi fa piacere la fiducia di Zamparini, ma sono concentrato su quello che devo fare - ha dichiarato De Zerbi alla vigilia di Palermo-Milan -. Ci sono critiche e allusioni, ma non voglio fare il professore. Non mi soffermo sul rischio esonero, ma solo su quel che posso fare. Lavoro ventiquattro ore al giorno per adattarmi ai calciatori che ho". Testa al match di domenica contro i rossoneri, dunque, contro la squadra che gli ha aperto le porte del mondo del calcio: "Ho lasciato casa a 15 anni per andare a Milanello, ero bambino. Era dura, un grosso sacrificio. Come contro il Napoli, ci sarà emozione da parte mia. Quel che voglio però è cercare di fare meglio".
Questo Palermo, in casa, continua ad essere a secco di punti. Un record negativo che De Zerbi vuole cancellare: "Mi pesa non aver fatto punti qui a Palermo. C'è stato qualche infortunio importante e non veniamo da risultati esaltanti, non conoscendo benissimo i calciatori devo valutarli la domenica. Sono obbligato, non è mia abitudine cambiare spesso". I problemi in infermeria non aiutano di certo: "Gioca Cionek da terzino. Domani non ci saranno Rispoli e Gonzalez, due titolari. Rientra Rajkovic che però manca dalla partita col Crotone. Bruno Henrique non l'ho visto bene come passo. Conosco le sue qualità, non mi interessa quanto sia costato. Decido io chi deve giocare e vale per tutti. In oni caso è un giocatore di grande qualità. In Brasile purtroppo i ritmi non sono tali da potersi calare subito in quelli Europei. È indietro anche a livello di lingua, ma già in settimana l'ho visto meglio".
Tra i giocatori in rampa di lancio, spicca il diciottenne Simone Lo Faso, prodotto della Primavera rosanero e pupillo di Zamparini: "Lo Faso è un talento grandissimo - ammette De Zerbi -. Se ha la bravura di continuare a cercare il miglioramento può diventare importante così come Sallai e Balogh. Serve pazienza, ma non ho paura a farli giocare. Ero già tentato dal farlo giocare a Cagliari e anche prima. Poi anch'io ero un giocatore in quel ruolo e con quella testa, quindi so come si può sentire. A Cagliari sarebbe entrato al 100% se Rispoli non si fosse fatto male".
Affidarsi ad un ragazzino per salvare la panchina e tirarsi fuori dalle paludi della zona retrocessione può essere un rischio. De Zerbi, però, può contare su un minimo vantaggio nella sfida col Milan, quello di conoscere il risultato di due dirette concorrenti: "Il risultato di Pescara-Empoli lo guarderemo, ma manca ancora tanto. Non possiamo farci condizionare". Meglio pensare alla propria partita, con la speranza di ripetere la stessa prestazione fatta con un'altra big: "Noi con la Juventus non ci siamo scansati, ho già altri problemi a cui pensare. Magari qui il gap è superiore e all'estero trovi squadre che ti vengono ad affrontare a viso aperto come Lione e Siviglia. Il Milan è una squadra con individualità importanti, anche se non come Juventus e Roma, ma giocano di più e stimo Montella per questo".