“La Bombonera non trema, batte”. Sarà per il fascino che la tana del Boca Juniors porta con sé, per i suoi leggendari tifosi oppure, semplicemente, per la voglia di provare una nuova avventura all'estero. Daniele De Rossi è ormai vicinissimo al trasferimento in Argentina. L'ex capitano della Roma diventerebbe a tutti gli effetti il terzo italiano nella storia del pallone ad approdare alla corte degli Xeneizes.
A inaugurare la serie Nicola Novello, nato a Cosenza nel lontano 1946 e presto emigrato in Argentina con la famiglia. La passione per il calcio lo accompagna sin dall'infanzia e, dopo aver fatto la trafila nel settore giovanile del Boca, esordisce con la prima squadra appena ventenne, stagione 1966/67. Sei anni a Buenos Aires, poi il trasferimento in Messico, all’Atlante, e il ritorno nel 1974. Due scudetti in bacheca e un’esperienza sulla panchina delle riserve giusto per non farsi mancare nulla.
Ci vogliono oltre mezzo secolo e un paio di generazioni di calciatori per ritrovare un altro italiano al Boca. La Calabria è il filo conduttore, perché Francesco Serafino, a Rho, nel milanese, ci è soltanto nato nel 1997. A due mesi era con la mamma a Fuscaldo, a 10 nel vivaio della Reggina. Una punizione per conquistare Bruno Conti e ritrovarsi alla Roma. Dura poco e a 12 anni segue il padre, chitarrista, nei concerti in Argentina. Le porte del Boca Juniors gli si spalancano dinnanzi a 16 anni, sembra il preludio al sogno, diventerà l’inizio di una parabola discendente. Vola in Uruguay, all’Huracan, fa rotta all’Fc Naxxar Lionsi di Malta. Niente da fare. Il giro del mondo lo riporta in Italia l’anno scorso, diviso tra Rimini e Triestina. Rimane Svincolato e decide di virare sul Galles, dove da maggio è in forza al Bangor City.
NON SOLO BOCA: GLI ALTRI ITALIANI CHE HANNO GIOCATO IN ARGENTINA
Tra le file dei rivali di sempre, quelle del River Plate, invece, trovò posto Renato Cesarini. L’uomo delle speranze mai naufragate e dei gol all’ultimo istante. Originario di Senigallia, nelle Marche, centrocampista o attaccante, la sua vita è un pendolo che oscilla tra Italia e Argentina. Alla Juventus gioca sei stagioni, tra il 1929 e il 1935: 128 presenze e 46 gol secondo le statistiche. Il curriculum è completato dalle esperienze con Chacharita Juniors, Ferro Carrill Oeste e Alverar.
Dante Mircoli, classe 1947, romano come De Rossi, argentino d’adozione, si divide tra Indipendiete, Platense ed Estudiantes. La Sampdoria lo riporta in Italia, mentre Lecco e Catania rappresentano parentesi della sua carriera non proprio indimenticabili. Si ritirerà dopo l'esperienza in Colombia, all’Atletico Bucaramanga, dopo un breve periodo al Racing.
Un altro nome d’eccezione impreziosisce il quadro. Di origini sarde, ma nato in Ciociaria, Delio Onnis è il marcatore più prolifico nella storia del campionato francese. Stade Reims, Tours, Monaco e Tolone: fanno 299 gol tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli ’80. Un cecchino infallibile che ha esordito al Gimnasia La Plata. L’album si completa con Antonio Stelitano, messinese giramondo che, attualmente in Mongolia, all’Anduud City, nel 2011 giocava al Cau Arroyo Seco, la nostra Serie C.
A cura di Nanni Sofia