Quattro gol nelle prime sette uscite di campionato, la forza di caricarsi, a soli 24 anni, una squadra sulle spalle e una classe tale da meritarsi la prima e tanto attesa convocazione in Nazionale. Rodrigo De Paul è una delle più liete sorprese della nuova Serie A, nonostante ad Udine sia arrivato ormai tre estati fa e la confidenza con il nostro campionato, anche nelle scorse stagioni, non è mai mancata. Stavolta, però, per Rodrigo è cambiato qualcosa: "In estate mi cercava la Fiorentina, ero molto combattuto perché la loro proposta mi intrigava non poco. Poi, mi hanno detto che qui credevano molto in me, e ho deciso di restare".
Da lì, un nuovo De Paul si è messo al servizio di Velazquez: "Ho deciso di prendermi più responsabilità, di tentare più spesso la giocata - ha spiegato il fantasista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport -. Quello che stiamo mettendo in pratica quest'anno è un calcio divertente, dinamico, intenso. Tutti devono imparare a fare tutto, ma siamo convinti che questo sia il gioco adatto a noi. Io finalmente sto mettendo in pratica quello che mi diceva Iachini, e sto cercando più spesso il tiro da fuori. Anche se, per come sono fatto io, preferisco fare assist"
Oggi, alla Dacia Arena di Udine, ci sarà ospite la Juventus dell'amico Dybala, "che ho conosciuto a Palermo quando ero impegnato ad ottenere dei documenti che mi servivano. Paulo è fortissimo, la Juve sicuramente se la gioca con le migliori d'Europa. Vengono da nove vittorie, è vero, ma stiano attenti: abbiamo voglia di fare punti , giochiamo in casa e nel calcio non si può mai sapere come andrà a finire. Ciò che è certo è che, a fine match, io e Paulo saremo in viaggio insieme: partiremo per l'Arabia Saudita per raggiungere i nostri compagni di Nazionale".
La convocazione con la Selecciòn, per Rodrigo, è un sogno che si avvera: "Quando me l'hanno detto non ho dormito per una notte intera. Ho passato la mia vita a lavorare per questo momento, e senza dubbio è la cosa più bella che mi sia accaduta nel corso della mia breve carriera. Sono contentissimo, anche perché il pensiero che un bomber di razza come Icardi abbia faticato a trovare posto in nazionale mi fa capire quanto io stia riuscendo a fare bene quest'anno, dal momento che sono riuscito a meritarmi un'opportunità del genere".
L'intervista completa su La Gazzetta dello Sport