"Per Gullit, van Basten e Rijkaard nessuno si è chiesto del perché il Milan prese tre olandesi". Ci scherza su, Fabio Lupo, sulla colonia polacca arrivata a Palermo in questi giorni. Se Murawski ha già esordito (con gol) in Coppa Italia e Szyminski ha già qualche minuto nelle gambe grazie ad una preparazione anticipata, le incognite rimangono tutte per Pawel Dawidowicz. Il più giovane del lotto con i suoi 22 anni, il più duttile di tutti dato che può giocare sia da centrale che da centrocampista, ma probabilmente anche il più talentuoso. Una classe che ha colpito il Benfica, qualche anno fa, ma il giro di prestiti fatto nelle passate stagioni non è servito a farlo esplodere. Adesso spera che Palermo possa essere la tappa decisiva per la sua carriera, questo corazziere polacco reduce da un Europeo Under 21 giocato al di sotto delle aspettative: "Nella difesa a tre posso giocare in tutte le posizioni, sceglierà l'allenatore dove schierarmi e io sono a disposizione. Posso giocare insieme a Murawski e proverò a dare il massimo".
Nessuna paura del caldo che sta letteralmente infiammando Palermo, tanto da rimanere sorpreso anche dalla reazione avuta dai compagni una volta rientrati in Sicilia: "Il clima lo conosco bene, avendo giocato a Lisbona col Benfica. In allenamento ho visto un livello altissimo da parte di tutta la squadra. Sono contentissimo del 5-0 in Coppa, vuol dire che tutto va alla perfezione". Il migliore degli esordi, per una squadra che punta in alto: "Sento di avere una grande chance, il nostro obiettivo primario è tornare in Serie A ed è un'opportunità grandissima. Ogni partita ci dà esperienza, ci fa capire come lavorare sotto pressione e ci fa crescere. Adesso voglio fare questa esperienza qui e sfruttarla al massimo per dare il mio contributo al Palermo". Con la speranza di ripercorrere le orme dei big: "Dal Palermo sono passati grandi campioni e questa è solo una grandissima ispirazione per noi". Farcela sarà difficile, ma grazie ai tanti compagni già conosciuti in nazionale, Dawidowicz si augura di poter accelerare il proprio processo di crescita: "I miei connazionali sono di grande aiuto - conclude il centrale polacco - mi trovo bene insieme a loro. Vorrei però avvicinarmi anche ai giocatori italiani per imparare la lingua".