L'ha decisa proprio lui, quasi un segno del destino per Danilo Larangeira. Il gol partita al Bologna di lunedì scorso è coinciso con i festeggiamenti per i 120 anni del club friulano e ha cancellato 10 giorni da dimenticare per il brasiliano, autore di una rissa in allenamento con tre compagni. Tutto dimenticato.
"Gol al Bologna? È il destino" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Ho usato l’istinto, ho fatto un gol alla Bebeto, io ricordo che lui li faceva così. È il gol più bello della mia carriera. Mia mamma sarà felice, finalmente in Brasile leggerà un articolo di giornale in cui si parla di una mia prodezza e non un pezzo su un mio litigio. All’Udinese tengo troppo e me la prendo tanto a cuore e qualche volta eccedo. Ali Adnan, Penaranda e Lodi... Ho mandato all’ospedale qualcuno? No. Ho commesso tre falli, ma vi assicuro senza cattiveria. Ho fatto una fesseria, mi sono scusato il giorno dopo. E sono ripartito, come deve essere nel calcio".
Prima di Natale l'Udinese potrebbe fargli un regalo: "Il club mi ha messo una grossa multa e il mio desiderio è che, dopo questa festa e questo gol, me la tolgano. È una multa salata. Cosa scatta in quei momenti? Non so, forse, ripeto, il fatto che tengo troppo alla squadra, al mio lavoro". Un pensiero sulla Chapecoense? "Ancora non riesco a rendermi conto. Penso all’irresponsabilità del pilota. Tu porti degli uomini in giro. Una cosa incredibile. Contro quella squadra ci ho giocato, ho affrontato il loro allenatore. Il mio commercialista in Brasile è anche il loro. Affiorano tanti ricordi e pure l’idea di fare qualcosa, ma è ancora presto, devo pensarci bene e con calma".
Danilo chiuderà la carriera a Udine: "Come ho detto, ho fatto una scelta di vita e l’ho fatta perché la mia famiglia sta benissimo qui e io gioco in un club importante, gestito da una famiglia che ci tiene molto e che ha creato una struttura eccellente. Ho sempre detto che non mi è mai pesato non andare in una grande squadra. Meglio felice e protagonista qui".