Il vento spinge il pallone di quel tanto che basta per entrare in porta, dopo la traversa. Soffia alle spalle del Monza, ormai salvo e a meno due dall'Europa. Accompagna la crescita di Daniel Maldini, che vive il miglior momento della sua carriera.
"Mi sento già a casa", ci aveva detto pochi istanti dopo la firma. Decisivo contro Salernitana, Genoa e oggi contro il Cagliari: tre gol in quattro partite, è già la sua stagione più prolifica. Lontano parente del giocatore di Empoli, qui ha trovato la sua dimensione. In tribuna ci sono gli amici di sempre, quelli che ha ritrovato a gennaio.
Il Monza sogna l'Europa: Cagliari battuto grazie a Daniel Maldini
Da "figlio di" a protagonista: l'ascesa di Daniel Maldini passa da tanti piccoli dettagli. Come la sicurezza con cui prende il pallone dopo il fischio dell'arbitro per andare a battere la punizione. Prende la rincorsa, sguardo fisso e concentrato.
Come da tradizione di famiglia, Daniel non è mai stato di molte parole. Sulla scelta di fare il calciatore come il nonno, il padre e il fratello maggiore, non ha mai lasciato spazio a dubbi: “Ho iniziato a giocare perché l’ho chiesto ed era la cosa che mi piaceva di più”.
Dopo l'esordio al Milan, il primo gol e la parentesi allo Spezia, Daniel sembrava pronto a prendersi la scena. Ha dovuto attendere pochi mesi. Monza come scelta inevitabile: qui è amato, coccolato fin dal primo giorno, Galliani lo ha preso sotto la sua ala. I miglioramenti sono evidenti: fisici, prima di tutto, ma anche tecnici e mentali. È lui a tirare per primo in porta, è lui a decidere la partita a fine primo tempo, mettendo fine alla striscia positiva del Cagliari. "Prima del gol non stava facendo molto bene, lui lo sa e gliel'ho detto", dice Palladino col sorriso sulle labbra. Quel che è certo è che quando segna Maldini, si vince: terza volta su tre in questo mese da sogno. In un momento di possibili grandi cambiamenti, Monza si affida anche a lui, nuova certezza e simbolo del filo rosso che lega la storia del Milan a quella del Monza.