Buffon e Dani Alves, sono i due giocatori che rappresentano la Juventus nella conferenza stampa che anticipa la finale di domani. Due giocatori dalla grande esperienza e che hanno contribuito a raggiungere l'ultimo atto della Champions League
Dani Alves: "Credo che sia qualcosa di molto speciale. Poter vivere questa giornata. È qualcosa di speciale disputare una finale di Champions League. Siamo dei privilegiati ad essere qui, dobbiamo goderci questo momento a prescindere da chi sia l'avversario. Ogni giorno bisogna saper scrivere pagine nuove di storia: qui alla Juventus voglio vivere un sogno. Quello che consiglio ai miei compagni è di dormire tranquilli perché poi il giorno dopo bisogna lavorare sodo. Non sono nessuno per insegnare qualcosa a qualcuno tanto meno a persone d’esperienza come i miei compagni di squadra, sono giocatori che hanno vinto trofei importanti nella loro carriera e cerco di imparare tanto da loro. Conta molto condividere le nostre esperienze questo ci ha portato fin qui e cercare di portare a casa il risultato. Siamo una squadra con tanti giocatori con capacità individuali, ma la nostra maggiore dote è che abbiamo una forza collettiva maggiore dell’avversario".
Dani Alves che potrebbe essere l'unico giocatore a mettere in bacheca tre Champions League: "Questo conta solo per le statistiche, per me non serve molto pensare a queste cose perché credo che in tutti i giorni sia importante fare qualcosa di nuovo, io non penso che sarò l'unico giocatore ad aver vinto tre Champions League, il nostro obiettivo è molto più grande di tutto questo. Non vivo pensando a me stesso, la mia preoccupazione principale è essere all'altezza dei miei compagni. Questa è una squadra di grandi professionisti e lotteremo per conquistare questo grande sogno. Sogniamo ma in campo dobbiamo fare quello che è necessario fare per portare a casa il risultato".
“Domani cercheremo di giocare senza paura ma con ambizione, con la voglia di vincere e agguantare la Coppa. Giocheremo con energia e positività”.
"Non penso all'età, noi siamo dei giovanotti, noi ci divertiamo ancora, non importa la nostra età. Dobbiamo affrontare questo momento con allegria. Non dobbiamo sentire la pressione, perché non si vince con la foga, ma con altre qualità. Non dobbiamo cambiare il nostro atteggiamento" ha concluso l'esterno brasiliano
Per Buffon invece: "Si percepisce l'entusiasmo dei tifosi questo deve essere un ingrediente per far si che nei momenti di sofferenza, noi si vada a trovare energie sconosciute per poter controbattere e resistere alla foga del Real Madrid e alla difficoltà della partita".
"Il pallone d'oro non mi sfiora perché non c’è niente di più bello di condividere questa soddisfazione con i propri compagni. Però a 39 anni non pensavo di dover ancora imparare qualche aspetto motivazionale dei compagni, questo anni parlando con Dani ho imparato molto, mi ha fatto piacere e mi ha motivato il fatto che persone come Messi e Cristiano Ronaldo riescano a vincere spesso e non essere mai sazi. Ma bisogna avere l’umiltà di prendere il meglio che una persona ha da darti”.
Un'altra finale dallo stesso sapore di quella giocata ai mondiali del 2006: "La vigilia di queste gare ti provocano grandi sentimenti. Un giusto rispetto degli avversari e la consapevolezza di ciò che siamo noi. Questa deve essere l'arma per affrontare la partita nel modo migliore possibile".
"Dani essendo un giocatore ottimista, mi aveva detto che potevamo arrivare fin qui. Giochiamo contro una squadra che ha un certo feeling con le partite vinte e noi con quelle perse, diciamo che gli opposti si attraggono".
Sul paragone con Cristiano Ronaldo invece: "Facciamo due ruoli talmente diversi che non ci può essere confronto. Io penso solamente a difendermi e lui può solo attaccare. Più che non prendere gol io non posso fare. Un paragone gratificante, ma l'unica cosa che conta è vincere domani". Sul tetto dello stadio invece: "Ho già giocato ad Amsterdam e in Giappone con il tetto chiuso, se questo può servire per lo spettacolo va bene così".
"Per me sarà una partita molto più speciale rispetto a Dani perché non avrò molte altre possibilità. Siamo un gruppo compatto e fondato sull'altruismo. So che una mia ottima prestazione può aiutare la squadra, questo è il regalo più grande che posso fare alla squadra".
"Ronaldo e Benzema non li ho ancora sognati perché oltre a loro ci sono tanti altri giocatori, una notte non basterebbe a sognarli tutti".
"Quando hai avuto già la fortuna di aver giocato con o contro grandi campioni ti dà esperienza. Il fatto che siano passati undici anni dalla finale dei Mondiali e ritrovarmi di fronte a Zidane non mi stupisce. Ha un pedigree vincente, ma non sempre ha vinto nella vita".
“Il calcio è una metafora della vita e non c’è nulla di più mortificante della noia. Considerando certi valori da altri giocatori che ci sono nel mondo non si può prescindere da Cristiano Ronaldo e Messi per il Pallone d’Oro. Io penso che chiunque abbia fatto sport, può conoscere benissimo le emozioni di un ragazzo che sa che non avrà altre opportunità. Molti si immedesimano nella storia di un giocatore che è stato tanti anni alla Juventus. Sarebbe un finale quasi perfetto, alla gente piacciono le favole”.