La carta d'identità dice 31 anni. Anzi, quasi 32. Sì, perché Valeri Bojinov è nato il giorno dopo San Valentino. E, in fin dei conti, vedendolo non sembra la persona più romantica che ci sia sulla faccia della terra. Nemmeno il modo di giocare lo è, lui che ha sempre fatto della sua esplosività e della sua potenza i punti forza su cui puntare, lui che ha preferito la forza all'eleganza. Adesso una nuova avventura da cui ripartire. La città non è una qualunque, ma ricca di storia ed importanza storica. Certo, Fiume non sarà famosa per la tradizione calcistica, ma rimane pur sempre il simbolo della "vittoria mutilata" e della caparbietà di D'Annunzio. Tutti i ragazzi l'hanno studiata sui banchi di scuola, ma Bojinov ci andrà per giocare a calcio, perché ha appena firmato un contratto che lo legherà al Rijeka fino al prossimo 30 giugno, con opzione di rinnovo per le prossime due stagioni. Dall'Italia alla Croazia, da Lecce a Fiume, passando per molti altri paesi. Anche per la Serie B cinese, di cui però non conserva un bel ricordo: “Parliamoci chiaro – ha poi confessato – chi va lì lo fa solo per i soldi”. E lui di tempo per spiegare sovrapposizioni e diagonali ai compagni non ne voleva perdere: "Anche perché avevano sempre la stessa faccia, che li consigliassi o li offendessi". Troppo per chi ha esordito in Serie A quando non aveva nemmeno 16 anni (Il più giovane straniero di sempre). Troppo per chi è abituato a vivere emozioni forti, come quando in pieno centro a Sofia, allarmato dalle urla di una bambina, salvò un uomo in preda alle convulsioni. Troppo per chi il calcio vero non lo gioca da anni, cercando in tutti i modi una dimensione che gli permetta di fare al meglio ciò per cui è nato. Undici le squadre cambiate negli ultimi sette anni. Un odissea continua dal 2011 ad oggi. Ora un’avventura croata. Chissà se possa essere questa la volta buona per tornare a vedere il vero Valeri Bojinov.
Data: 07/02/2018 -