"Il Parma in Serie C è solo una casualità". Parole e musica di Emanuele Calaiò. "Vincere un campionato è eccezionale soprattutto in una piazza come Parma", sempre lui, qualche mese dopo. Perchè dalle parti del Tardini, hanno assaggiato piatti migliori della Serie C. Palati fini, delicati. Come il sinistro di Calaiò, d'altronde. Trentacinque anni e non sentirli, perchè in campo è ancora un ragazzino che si sbatte per i compagni e appena può, segna. Avvio di Serie B, sfida tra neopromosse con la Cremonese, ma tanto la decide sempre lui. L'arciere. Esultanza "nata da una cazzata con gli amici", Cupido che fa innamorare i tifosi. E Parma esulta, la vittoria è cosa fatta: 1-0 alla Cremonese, decisa, ovviamente dal 9.
Anche se in campo ce ne sono due, Calaiò e...Nocciolini: 1+8, come Zamorano. A Firenze, dopo la finale di Serie C con l'Alessandria, pianse come un bambino: "Siamo cotti", fino al 17 giugno è comprensibile. Dalla gioia mista rabbia della promozione, al primo gol della Serie B. Dal dischetto, preciso come un arciere, freddo come un cecchino. Con i sentimenti di giugno ancora ben fissi nella sua mente, un nuovo obiettivo si staglia: il doppio salto, per emulare Spal e Benevento. E Parma si stropiccia gli occhi, innamorati, dall'arciere Cupido con la 9 sulle spalle: Emanuele Calaiò.
Col mercato che vede Matri vicino, un concorrente in più in una stagione lunghissima. Ma oggi Parma è tutta per lui, il mercato ancora aperto può solo allungare le rotazioni di una squadra già completa e competitiva. Che punta alla Serie A, con D'Aversa in panchina. E Calaiò in campo, a dispensare il suo immenso talento. Che sia dal dischetto o su azione, la prima del Parma è la notte di Emanuele Calaiò.