Uno, due, tre…cento. Tutto in pochi anni. Poco più di dieci. Dal 2005 ad oggi, dal Brescia al Napoli, dalla cresta alla cresta, marchio indelebile che quasi ne identifica il talento. Allora era un giovanotto di belle speranze, oggi una certezza con tanto di fascia di capitano al braccio. Marek Hamsik, professione centrocampista col vizio del gol, ha festeggiato ieri le trecento presenze in Serie A (una sola col Brescia). E lo ha fatto nel modo migliore, probabilmente il meno originale, di sicuro il più bello: gol decisivo ed applausi di uno stadio intero all’uscita dal campo. Hamsik ha deciso la sfida contro il Torino all’imbrunire del primo tempo, con un inserimento alle spalle dei difensori reso vincente dal sinistro con cui ha beffato Padelli. “Partire con una vittoria era molto importante”, scrive sul suo sito ufficiale lo slovacco, “e vincere ieri è stato fondamentale per il nostro cammino. Non è stata una gara facile, ma quel che conta sono i tre punti”.
Tre sono anche le reti in campionato di Hamsik: Sassuolo all’esordio, Atalanta per salutare il 2015, Torino per ripartire alla grande, senza perdere di vista le buone abitudini. “Sono felice di aver segnato proprio ieri, nel giorno della mia trecentesima partita in Serie A. Ma sono più felice di aver regalato la vittoria alla mia squadra”. Il collettivo prima di tutto, anche nel giorno del battesimo del gol al San Paolo, in campionato. Hamsik ha atteso oltre quattro mesi prima di esultare davanti alla sua gente, la stessa che ogni volta lo acclama a prescindere dai gol o dalle singole giocate. Il perché è assai elementare: Hamsik è capitano e simbolo di una squadra rinata – anche – grazie a lui. Dal 2007 ad oggi non ha smesso di crescere e maturare. Ora l’obiettivo, sussurrato a voce bassa, è la vetta della classifica: “Non ci pensiamo – fa sapere Hamsik -, perché il nostro obiettivo è ragionare partita dopo partita. Alla trentottesima giornata tireremo le somme”. Intanto, aspettando maggio, Hamsik conta i giorni che lo separano dalle trecento presenze in A col Napoli. L’obiettivo è dietro l’angolo: Frosinone, domenica prossima, ore 15. Per chiudere il girone d’andata e festeggiare l’ennesimo traguardo in maglia azzurra.
Di Fabio Tarantino