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Data: 30/05/2016 -

Dalla A alla Zeman: "Il rinnovo di Totti non si discute. Finale Real-Atletico? Meglio Barcellona, Bayern o Borussia"

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Non ha vinto la coppa di Svizzera, e quella persa sulla panchina del Lugano resta solo una delle tante occasioni mancate della carriera di Zdenek Zeman. Una vita intensa fatta di alti e bassi ma con un'eterna costante: lo spettacolo. Il suo marchio di fabbrica per eccellenza. Quello che lo ha portato a diventare idolo un po' ovunque, da Foggia a Lecce, da Roma a Napoli. Il Boemo è un uomo tutto di un pezzo, di quelli che non fa sconti, neanche a se stesso. È per questo che subito dopo la sconfitta contro lo Zurigo in finale fa autocritica.

"Potevamo e dovevamo fare di più, abbiamo sprecato tanto, troppe occasioni". Ma ci tiene a precisare che il suo futuro sulla panchina del Lugano non dipenderà certo dall'esito negativo della finale: "Ci sono in ballo tante altre cose". Il presidente Renzetti vorrebbe convincerlo a rimanere, ma Zeman al momento non ci pensa. Pensa ad esempio a Totti ed al suo di futuro come giocatore della Roma: "Fosse per me non dovremmo neanche stare qui a parlare del suo rinnovo. Quest'anno ha risposto sul campo alle critiche: ha trascinato la Roma in Champions". Totti che per Zeman è uno degli unici tre fuoriclasse del calcio italiano. "Con lui metto solo Rivera a Baggio, nessuno più forte di loro". Da Totti a Insigne, uno che con Zeman è diventato uomo e calciatore. "Sono stato contento di vederlo finalmente giocare nel suo ruolo. Dopo 3 anni è ritornato a fare l'esterno ed i risultati si sono visti: gol e assist". Al punto tale dall'aver (quasi) convinto anche Conte a portarlo all'Europeo, lì dove non ci sarà Marco Verratti. "Per l'Italia è una grave perdita - spiega Zeman a Gianlucadimarzio.com - perché lui è il miglior regista italiano". A proposito di migliori, Gonzalo Higuain lo è diventato quest'anno: miglior marcatore della storia della Serie A. "Se un attaccante fa 30 gol in un campionato vuol dire che è bravo, e lui ne ha fatti anche di più. Penso solo che il Napoli sia troppo dipendente dalle sue giocate: i punti persi quest'anno sono arrivati solo quando lui era squalificato o non ha fatto gol".

Ma ritorniamo al presente: la coppa di Svizzera gli è sfuggita dopo la sconfitta 1-0 contro lo Zurigo, e pensare che il Lugano aveva avuto la possibilità di passare in vantaggio su rigore, ma Battani ha fallito dal dischetto. Un film simile a quello andato in onda sabato sera a San Siro durante la finale di Champions. "Quando sbagli un rigore e poi gli altri vincono non è un'ingiustizia, è semplicemente il calcio". E quando si parla di calcio sembra che la filosofia di Zeman sia l'opposto rispetto a quella di Simeone. "Fino ad un certo punto, perché il sul gioco è molto aggressivo. Certo, ha tanti giocatori che potrebbero fare di più in fase di impostazione ma non posso condannarlo perché con questa filosofia di gioco è arrivato per due volte in finale". C'è qualcosa però che non lo convince sulla partita di San Siro. "Credo che le due squadre non fossero le migliori di questa stagione. Preferisco di gran lunga il gioco di Barcellona, Bayern Monaco e Borussia, ma il calcio è così, quindi me ne farò una ragione". Come della parola titolo che ancora manca nel suo dizionario, ma poco male per uno che di vocabolo ne ha addirittura introdotto uno: Zemanlandia, uno spettacolo che piace anche senza portare necessariamente alla vittoria di un trofeo.



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