Dal Venezia al nuovo Milan, a tutto Pippo Inzaghi: "Cutrone può arriva...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 24/08/2017 -

Dal Venezia al nuovo Milan, a tutto Pippo Inzaghi: "Cutrone può arrivare in Nazionale. Mio fratello? Uno dei migliori allenatori in A"

profile picture
profile picture

Filippo Inzaghi è pronto all’esordio in Serie B sulla panchina del suo Venezia, sabato contro la Salernitana. Non vede l’ora. “Questa non è una B ma una A2 considerate le neoretrocesse (Empoli, Palermo, Pescara), quale mercato abbiano fatto e quali siano le ambizioni di neopromosse come il Parma, senza dimenticare una realtà del calibro del Frosinone”, ha dichiarato in una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport l’ex 9 del Milan, dove si è soffermato ad elogiare anche due figure chiave di questo Venezia: Perinetti “Il migliore costruttore di squadre che conosca” e Tacopina “Un presidente ideale: ti lascia lavorare senza interferire mai e ti permette di programmare con il tuo sta”. Facendo poi anche un passo indietro ricordando quando fu davvero vicino a diventare il nuovo ct dell’Albania dopo l’addio di De Biasi: “È vero, mi ha lusingato essere al centro dell’interessamento di una federazione che in questi anni, grazie al lavoro di De Biasi, ha bruciato le tappe, conquistando la storica partecipazione alla fase finale dell’Europeo 2016. Ma io ho appena compiuto 44 anni e sono ancora troppo giovane per fare il ct. Ho bisogno di lavorare tutti i giorni sul campo, con i miei giocatori e con i miei collaboratori, continuando a studiare, a migliorarmi e a fare esperienza. Auguro a Panucci di cogliere tutti i successi a cui aspira e che merita”.

Impossibile per Pippo Inzaghi non parlare anche di Milan: “Sono e resterò per sempre un tifoso rossonero. Non dimentico tutto ciò che ho ricevuto dalla gente milanista. Il nuovo Milan mi entusiasma: è bello rivedere San Siro stracolmo di passione e di entusiasmo, com’è accaduto nelle prime due gare interne dei preliminari di Europa League. La nuova società ha firmato un mercato splendido: il fiore all’occhiello è Bonucci, un leader, un trascinatore, un campione che ha carisma, classe, grinta. La gente sta tornando a respirare aria di vittoria e solo chi ha giocato e ha vinto con questo club sa che cosa voglia dire. Questo campionato si annuncia più equilibrato rispetto all’ultimo”. Soffermandosi in particolar modo su un suo pupillo ai tempi della Primavera rossonera che sta davvero stupendo tutti in maglia rossonera: Patrick Cutrone. “Sono felice di avere avuto l’intuizione giusta. Quando allenavo la Primavera, facevo giocare Cutrone anche se era fuori età con ragazzi due anni più grandi di lui: la sua categoria erano gli Allievi, ma Patrick ha il gol nel sangue. Nessuna ne ha segnati tanti quanti lui nell’intera storia del settore giovanile rossonero: 110 reti. E vedo che non ha nessuna intenzione di fermarsi. Ha grinta, umiltà, tenacia. Sa che cosa siano il sacrificio e la volontà di sfondare. Non è facile per nessuno indossare la maglia rossonera, giocare titolare a San Siro e segnare davanti a 65 mila spettatori. Cutrone può arrivare molto lontano, può conquistare la Nazionale: deve continuare a giocare come sa e ad essere generoso e altruista, a convivere con una notorietà improvvisa che, certamente, lo lusinga, ma non lo cambia né lo cambierà mai. È questa la sua forza. Cutrone ha in testa il gol e il Milan”.

Tanti, tantissimi elogi anche per il fratello Simone, vero e proprio artefice di un capolavoro con la Lazio, secondo Pippo Inzaghi: “Nel suo primo campionato intero in serie A è arrivato quinto, ha guadagnato la finale di Coppa Italia, ha vinto la Supercoppa di Lega battendo la Juve vicecampione d’Europa e campione d’Italia per la sesta volta consecutiva. Il 13 agosto, Simone ha firmato un autentico capolavoro per il gioco e per la tattica. Non mi ha sorpreso e non è l’amore di fratello che mi spinge a dire questo: Simone ha dimostrato di essere uno dei migliori tecnici della serie A, tanto da meritarsi la conferma. Ora, mi auguro solo che la Lazio ne assecondi la voglia di rimanere ai massimi livelli, rafforzandone l’organico. La concorrenza, quest’anno, sarà durissima: il ritorno di Inter e Milan, la forza assoluta della Juve e dello splendido Napoli che, superando di slancio il preliminare di Champions League, mi ha esaltato; le ambizioni della Roma, il 28 maggio seconda a soli quattro punti dalla Juve. Simone ha ben chiaro quanto sarà difficile ripetersi, ma i tifosi sanno che Simone è davvero l’allenatore ideale”.

Infine, sul nobile gesto che ha visto protagonista Pippo Inzaghi a giugno quando, insieme ad Alessandro Servi, team manager del Venezia, si è messo al volante da Milano Marittima a Foggia per rispondere alla chiamata di Franco e Lucia, genitori di Angelo Riccio, un ragazzo gravemente ammalato di neuro bromatosi che sognava di conoscere il proprio eroe: proprio Pippo Inzaghi. Inzaghi non solo ha raggiunto Foggia, ma ha fatto visita anche al ragazzo assieme a Lucio Fares, presidente rossonero: “Non ho fatto nulla di eccezionale, ma ciò che sentivo di fare per Angelo. L’affetto della gente mi riempie d’orgoglio. Il 9 agosto, quando ho compiuto gli anni, sono stato subissato di auguri da ogni dove. Il Milan e la Juve me li hanno fatti addirittura sui loro siti ufficiali. Quando dai tutto per la maglia che indossi, la gente non ti dimentica più. E ti vuol bene davvero”.



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!