Mettere la testa a posto. Questo hanno sempre chiesto tutti a Mario Balotelli. Un talento mai messo in discussione, ma una testa calda, troppo calda, capace di renderlo ingestibile alla lunga a tutti gli allenatori che lo hanno avuto a disposizione. Inter, Manchester City, Milan, Liverpool, ancora Milan. Ovunque è andato, per un motivo o per l’altro, qualche polemica l’ha scaturita. Ora la Costa Azzurra, il rossonero del Nizza. Qui si che SuperMario ha messo la testa a posto. Ora sono solo i numeri a parlare per lui.
Con la doppietta messa a segno ieri nel 2-2 dei suoi in casa del Monaco, Balotelli ha raggiunto quota 12 gol in 15 partite in campionato, 18 in 23 se consideriamo tutte le competizioni. Uno score di tutto rispetto anche guardando i numeri complessivi da quando è arrivato in Francia: 51 partite, 35 gol. Un bottino che rende l’avventura al Nizza la parentesi più prolifica della sua carriera. Più che nel suo amato Milan, con cui si era fermato a 33 ma in 77 partite. Più che nell’Inter, dove nelle 86 gare disputate ha trovato per 28 volte il gol. Decisamente più che nel Liverpool, pagina più buia della sua carriera (non solo) a livello realizzativo: 4 gol in 28 presenze nella sua breve esperienza ai Reds.
Le aspettative su Mario Balotelli sono sempre state alte. D’altronde, i numeri, ha sempre dimostrato di averceli. Quello che gli è sempre stato imputato è la mancanza di impegno e di costanza, forse dovuti ad una serenità mai raggiunta del tutto. Almeno fino alla parentesi al Nizza. Si presentò dicendo “Mi manda Garibaldi”, semplici parole che lasciavano intravedere poche vere speranze di cambiamento. Invece, lontano dai riflettori di Serie A e Premier League, Balotelli ha raggiunto il proprio apice in fatto di maturità e prestazioni. E finalmente, ha deciso di far parlare i numeri.
di Federico Rana