Talento cristallino, ‘Golden Boy’ dalle ginocchia fragili, una delle più grandi speranze non mantenute fino in fondo nella storia recente del calcio inglese. Gli esordi al Liverpool, una storia durata otto anni e ricca di grandi successi, tra cui anche il Pallone d’Oro, prima di andare al Real Madrid, al Newcastle e poi al Manchester United per gli ultimi anni di carriera, conclusa con lo Stoke City. Oggi il Liverpool riabbraccia uno dei suoi giocatori più prolifici e importanti degli ultimi anni: Owen è stato nominato come primo ambasciatore internazionale dei 'Reds'.
Il suo compito? Incontrare i tifosi e rappresentare il club nei vari eventi in giro per il mondo. ″Da tifoso del Liverpool sono emozionato e onorato che mi sia stto chiesto di ricoprire questo ruolo. Il Liverpool è la più grande famiglia calcistica nel mondo ed è bello poterla rappresentare di nuovo″ sono state le prime parole di Owen. 158 reti in 297 presenze con i ‘Reds’, un predestinato fin dall’esordio a 19 anni: gol quasi sempre pesanti, capace di emozionare la ‘Kop’ come pochi altri, l’inglese ha da farsi perdonare quel passaggio ai grandi rivali dello United nella stagione 2009/10. ‘Once a Manc, never a Red’, così i tifosi del Liverpool hanno salutato la scelta di Owen di giocare ad ‘Old Trafford’ gli ultimi anni di carriera. Un tradimento difficile da sopportare, il ragazzo che diventa grande e sceglie Manchester per concludere la carriera.
Come reagiranno i tifosi a questa sua nomina? Difficile pensare che tutti saranno felici, perché per molti di loro il rapporto con Owen si è interrotto quando ha scelto lo United. Da idolo a ‘nemico’ il passo è breve: quel che è certo è che Owen torna a rappresentare quella squadra che vent’anni fa lo ha fatto diventare grande.
di Massimo Mattacheo