Rompersi il crociato, già di per sé, è terribile. Farlo all'ultima giornata di una stagione vissuta da grande protagonista lo è ancora di più. Questo è stato il destino di Emerson Palmieri che, il 28 maggio scorso, si è visto crollare il mondo addosso proprio nel giorno dell'addio al calcio di Totti. Tanto il dolore, ma non abbastanza per lasciare il rettangolo verde e volare in ospedale per ulteriori controlli "Dovevo restare in campo, non potevo andarmene, neanche con un legamento rotto - ha detto in esclusiva ai microfoni di Sky Sport - è stata una questione di rispetto per Francesco, che mi ha abbracciato, dicendomi che ero giovane e forte e che sarei tornato presto a giocare". E adesso Emerson è pronto al rientro, magari già dalla sfida casalinga contro la Spal: "Io dal 1'? La voglia di giocare c'è, ma è l'allenatore che mi vede nel quotidiano e che decide. Non posso dire che sono al top, perché sono fermo da sei mesi. Sto lavorando ogni giorno per recuperare il prima possibile". Anche perché la concorrenza c'è e va battuta, ma questo non sembra spaventare più di tanto l'esterno brasiliano: "Quest'anno la Roma ha una grande rosa, tutti si sentono titolari e questo è importante, soprattutto quando hai tante partite ravvicinate. E' un gran segnale che dimostra che possiamo lottare fino in fondo per lo Scudetto". E dopo aver ringraziato il Monchi per le belle parole spese per lui ("Ha detto che sarò il primo acquisto della Roma? Mi ha fatto piacere sentirlo, perché mi ha fatto sentire importante") Emerson si tuffa a 360 gradi sul presente, partendo dal proprio allenatore: "Di Francesco ha una filosofia molto offensiva, pressiamo alto e stiamo corti, mi piace. Bisogna verticalizzare subito, perché per vincere le partite bisogna fare gol". Tante le squadre che si sono interessate al brasiliano, dall'Inter di Spalletti alle grandi d'Europa: "Ma io ho un contratto con la Roma - spiega - l'interesse mi fa piacere, perché dimostra che il mio lavoro l'ho fatto bene. Però sto molto bene qui". Chiosa finale sull'Italia e sull'eliminazione dal Mondiale che, chissà, avrebbe potuto vederlo protagonista proprio in azzurro grazie al doppio passaporto: "L'eliminazione dell'Italia è stato motivo di grande tristezza, vedere i miei compagni in quella condizione mi ha fatto male. Adesso però bisogna ripartire e pensare al futuro".
Data: 29/11/2017 -