L’infanzia. “Portiere e punta: così abbiamo iniziato io e il mio gemello Giorgio. Avevamo 8 o 9 anni e l’amore per il calcio ce l’aveva insegnato mio padre qualche anno prima. Ha rinunciato alla carriera da calciatore per seguirci, ma non ha rinunciato a giocare a pallone in casa. Ogni tanto rompevamo qualche soprammobile e mia madre strillava”. A proposito di mamma Mariangela, svolge un ruolo fondamentale nella loro carriera: è lei che impone l’aut aut all’Albinoleffe quando il club le comunica di voler tenere solo Giorgio. O entrambi o nessuno dei due! la risposta perentoria della mamma sergente.
I gol. I gemelli iniziano in zone opposte di campo, ma Massimiliano vuole raggiungere il fratello in avanti. “L’ho chiarito al primo allenamento con l’Inter (avevo 10 anni). Mi pesava vedere gli altri segnare e festeggiare insieme. In porta non volevo stare, quindi mi hanno messo prima terzino, poi centrocampista e infine esterno e punta. Con Giorgio facevo numeri incredibili, tra assist e gol. Il più bello che ho segnato, da interista, è stato una rovesciata contro la Juve, ma era un torneo in montagna, perso poi ai rigori”. Massimiliano continua la sua carriera, il feeling con il gol cresce ma si accompagna a quello col cartellino rosso: “Sono sempre stato una testa calda, polemico con arbitri, avversari e pure compagni. L’anno in cui giocai 13 partite su 26, mi “minacciarono” di tenermi a casa. Sono migliorato molto grazie a Madonna: è lui l’allenatore del cuore insieme a Mourinho!”.
L’Amore vero e…i “Tradimenti”. Non solo il suo storico allenatore ha un posto speciale nella sua maturazione caratteriale: il lavoro grosso, lo fa Micol, la ragazza conosciuta nel 2015 in vacanza e di cui si è innamorato all’istante: “Sa come farmi rigare dritto!”. La persona giusta insomma, talmente tanto che due settimane fa, prima del derby contro il Pro Piacenza, Massimiliano le ha chiesto di sposarlo in modo molto originale: “Le era piaciuta una proposta durante una gara di NBA. Così ho organizzato una sorpresa simile”. E ci è riuscito: prima della partita un gruppo di bambini a bordo campo ha sollevato la casacca da raccattapalle mostrando la scritta Micol mi vuoi sposare?. Emozione a mille, il Sì della bella fidanzata e gli applausi di tutto lo stadio. Anche degli ex tifosi (Massimiliano era la punta del Pro Piacenza): “Li ho traditi, è vero, ma mi vogliono sempre bene!”.
Un brontolone dal cartellino facile, con l’idolo Van Nistelrooy e l’amore innato per il pallone. Generoso coi compagni in campo e con la fidanzata a casa. Con una voglia di sorprendere (e segnare) che non cambierà mai.