Sipario abbassato, calciomercato finito e appuntamento rimandato a gennaio. Iniziano le ferie dunque per Mino Raiola? Macché, niente riposo per l'agente italo-olandese che, ai microfoni di Radio CRC, ha parlato non solo delle operazioni curate in estate ma anche del match tra Spagna e Italia.
"Non credo che gli azzurri abbiano meno campioni degli spagnoli, ma se poi li facciamo giocare a pallavolo è normale che non ci sia paragone. Isco e Asensio non sono più forti di Insigne e di Verratti, ma hanno giocato in un sistema migliore del nostro. Un ct deve saper capire quando cambiare strada, il calcio di oggi è quello che si fa in Spagna e in Germania, dove i centrocampisti offensivi si inseriscono in continuazione. Insigne? Non merita le critiche che ha ricevuto, nel Napoli ogni settimana fa vedere le sue qualità, anche contro il Real Madrid lo ha fatto se non sbaglio. Se viene messo in Nazionale e non gioca come nel Napoli la colpa non è certo la sua. Lorenzo al Barcellona? Niente di vero, De Laurentiis come al solito capisce una cosa per un'altra. Un giorno proverò a fargli un cartone animato solo per lui per spiegargli bene le cose, puntando anche sul discorso relativo ad Hamsik".
Per quanto riguarda la questione Donnarumma, Raiola sottolinea: "Siamo rimasti al Milan perchè lo ha voluto il ragazzo, era il suo desiderio. Chi lo ha giudicato prima della chiusura del calciomercato dovrebbe chinarsi e chiedere scusa. Per quanto mi riguarda, invece, io sto attendendo le scuse da quella piccola parte della tifoseria di Milano e anche da qualche giornalista che ha espresso giudizi morali. L'Italia e' forse l'unico Paese in cui i tifosi pensano di gestire le società o le scelte dei giocatori: questo all'estero non accade".