“Ancora tu, non mi sorprende lo sai. Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?”. Era il 1976 e Lucio Battisti cantava ma soprattutto incantava. Al cinema usciva 'Taxi Driver', Sylvester Stallone indossava i guantoni di Rocky, Clint Eastwood e John Wayne erano ancora nel Far West. E la voce di Barbra Streisand faceva da colonna sonora ad 'E' nata una stella'.
In quell'anno più di una, a dir la verità. Era il 1976 e... 'puff' come d'incanto ecco venire al mondo tanti futuri campioni del pallone. Dai dintorni di Kiev a Rio de Janeiro, da Szombathely a Görlitz, passando per Roma. Da Schevchenko (40 anni domani) a Ronaldo, da Kiraly a Ballack fino a Totti, neo 40enne e quel passaggio di 'Ancora Tu' mai così azzeccato: "No, lasciarti non è possibile", come se a intonarla fosse il numero 10 della Roma ancora oggi, ad ogni tocco, a quel pallone davvero impossibile da lasciare.
La geografia dei campioni non conosce confini e la classe del '76 è così nutrita da poter mettere in campo una formazione di tutto rispetto. Panchina compresa.
Ecco la nostra top 11 del 1976:
Kiraly; Camoranesi, Nesta, Oddo; Ballack, Vieira, Totti, Seedorf; Shevchenko, Ronaldo, Van Nistelrooy
A disposizione: Given, Emerson, Dellas, Giuly, Recoba, Kluivert, Simone Inzaghi, Di Vaio.