Da Musgueira allo Stade de France: Renato Sanches è il 'craque' del Po...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 10/07/2016 -

Da Musgueira allo Stade de France: Renato Sanches è il 'craque' del Portogallo

profile picture
profile picture

Largo a destra o sinistra, interno di centrocampo, regista e…goleador. All in one, Renato Sanches. Corre per due, si batte (e si sbatte) in ogni istante della partita e, in più, segna. Una storia particolare, un’infanzia complessa, vissuta a Musgueira, uno dei quartieri più poveri di Lisbona. Un’infanzia che, incredibilmente, per lo stato del Portogallo non esiste fino al 22 agosto 2002, quando il piccolo Renato fu ufficialmente registrato all’anagrafe portoghese.

Ebbene sì, con cinque anni e quattro giorni di ritardo rispetto alla sua nascita, Renato Sanches fu registrato all’anagrafe di Amadora per volere del padre, che, tornato dalla Francia dopo quasi cinque anni, volle battezzare il bambino. Che, quattro anni dopo, a nove anni, venne pagato 750 euro. Per altri, 25 palloni. Dall’Aguias Musgueira al Benfica, un salto incredibile con la prima squadra nel mirino. Trovata, conquistata e mantenuta in questa stagione, così come la Nazionale. Dall’Under 19 a quella maggiore, a marzo 2016, salto doppio, stavolta, mai successo nella storia. Altro giro, altro record: a maggio lo compra il Bayern Monaco del futuro allenatore Carlo Ancelotti, strappandolo al Manchester United e non solo. Ad un prezzo che con quei 750 euro (o i 25 palloni) non ha niente a che vedere: 35+45, milioni però. Ottanta complessivi, cifre monstre per un talento vero e purissimo.

Al punto che lo stesso Ancelotti, dopo gli ottavi di finale di Euro 2016, lo incorona a “Miglior giocatore dell’Europeo”. Più giovane esordiente della storia del Portogallo ad una fase finale europea, e col gol nei quarti contro la Polonia, terzo marcatore per età negli Europei, dopo Johan Vonlanthen e Wayne Rooney, con lo svizzero che aveva rubato il record all’inglese a Euro 2004 (quando Sanches aveva quasi sette anni): guarda un po’, in Portogallo. Patria di talenti quali Eusebio, Figo, Rui Costa, il suo capitano Cristiano Ronaldo, e tra i quali (lo sperano al Bayern) potrebbe essere aggiunto proprio Renato Sanches.

Che cita Bob Marley (“Non sai mai quanto sei forte fino a che essere forte è l’unica scelta che hai”), non sente la pressione (“Non so cosa sia”), viene paragonato un po’ a Davids e un po’ a Seedorf (sarà per i capelli?), e fa la storia del Portogallo. Tra gol e corse alle calcagna degli avversari, il ragazzo che fu pagato 750 euro è cresciuto. E bene, e può ancora migliorare. Nei quarti il gol di mancino, poi uno dei cinque rigori decisivi nella lotteria contro Lewandowski e compagni, in semifinale la vittoria contro il Galles del 'galactico' Bale e ora la finale.

Saint-Denis, questa sera, ore 21, l'Europeo verrà deciso. Portogallo contro Francia, Cristiano Ronaldo, Paul Pogba, Renato Sanches, Antoine Griezmann. Quattro talenti, tre ormai super affermati, con Sanches comunque designato da Ancelotti come nuovo 'craque' del calcio mondiale. Cr7 e compagni se lo coccolano, una vittoria questa sera sarebbe il compimento definitivo di un cerchio partito da Musgueira, passato dal Benfica, e chiuso allo Stade de France. Con un occhio rivolto già a Monaco di Baviera, a quel Bayern che l'ha strappato a mezza Europa con quell'assegno irrinunciabile, che con quei 750 euro del 2006 non ha niente a che vedere.

Tags:



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!