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Data: 15/11/2016 -

Da dt mancato a ct, Lippi riparta dalla Cina: "Qui per cambiare il calcio cinese. Ventura sta costruendo qualcosa di importante"

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Un nuovo inizio per Marcello Lippi, uno che lontano dalla panchina per troppo tempo proprio non ci sa stare. Ed ecco la nuova avventura come ct della Cina: "E’ una strana sensazione, esaltante, bella, piena. A 68 anni mi sento come ne avessi di nuovo 34, come quando ho iniziato ad allenare. Sono tornato a fare cose come allora. Non sono mai stato capace di lavorare la sera, o la notte; no: sveglia alle 6 e subito a preparare esercitazioni e sedute su sedute di allenamento - ha dichiarato l'attuale ct della Cina in un'intervista rilasciata al 'Corriere dello Sport' - Ecco, è così che ho vissuto in queste due settimane qui a Kunming. E rispetto a quegli anni adesso posso sfruttare internet".

Con un occhio rivolto a... Russia 2018? "Non ci scherzerei, facciamo sul serio. Sono stati dieci giorni di buono lavoro, intenso, in questo bel centro sportivo a 1.900 metri di altezza. C’è entusiasmo, partecipazione, si percepisce la considerazione che c’è nei miei confronti. Saremo in grado di giocare un calcio discreto. La qualificazione è compromessa, ma non impossibile". Eppure quel solo punticino in classifica potrebbe scoraggiare chiunque, ma non Lippi che ha già ben chiaro il principale problema della Cina: "Il braccino! Insomma, ho un gruppo di buoni giocatori che quando arrivano in Nazionale perdono il 40% del loro rendimento. Sto parlando di ragazzi abituati anche a vincere, non solo in patria, con il proprio club. Qui, su 25 giocatori, ho un terzo di uomini del Guanghzou, che ha vinto tutto con me e dopo di me ma non basta e la prima missione è creare autostima. Ma ho già qualche eccezione, come Zhang Yuning, che gioca nel Vitesse, un ragazzo di 19 anni, molto interessante: un centravanti potente, forte fisicamente, con buone qualità, capace di giocare senza palla, come quasi nessuno in Cina sa fare".

Di certo un movimento calcistico in continua ascesa in Cina non potrà che facilitare il lavoro dell'allenatore, che al suo ritorno ha ritrovato il calcio in Cina "cresciuto, indiscutibilmente". "Lasciamo stare il programma di diffusione nelle scuole voluto dal Governo, anche a livello di vertice c’è più qualità e sono arrivati grandi allenatori, tra i quali Ferrara e Cannavaro. Li ho naturalmente sentiti entrambi e Ciro l’ho pure visto. E’ venuto qui martedì scorso, abbiamo giocato un’amichevole col suo Wuhan Zall, serie B cinese". Col campionato cinese che potrà regalare loro nuove esperienze: "Avranno di certo nuove prospettive, perché il campionato, come dicevo, è molto migliorato. Lo Jiangsu ha lottato a lungo per il titolo. E’ migliorato l’Hebei, ci sono le due squadre di Shanghai sempre più ambiziose. Il Sipg ha appena sostituito Eriksson con VillasBoas, il Greenland sta cercando Mancini, per quello che dicono qui. Tutti vogliono rompere l’egemonia del Guangzhou di Scolari".

Un retroscena: "Avevo già detto no un paio di volte, rifiutando anche la possibilità di svolgere il doppio incarico, con il club e con la Nazionale. Per farla breve, stavolta ho accettato questa che resta una bella sfida. Si tratta di lavorare in vista della coppa d’Asia del gennaio 2019, che si terrà negli Emirati Arabi, dove siamo già qualificati. Lì vogliamo arrivare con legittime ambizioni. Per quanto riguarda la Federazione cinese, ha già una buona organizzazione. Io piuttosto mi occuperò anche dell’Accademy del Guangzhou".

Riguardo invece il ruolo di dt che avrebbe dovuto ricoprire nell'Italia di Ventura: "Siamo stati insieme quasi due mesi la scorsa primavera, ci siamo visti tanto, abbiamo parlato tanto prospettando una collaborazione senza sconfinamenti. Ci conosciamo dai tempi in comune della Primavera della Samp. Lui sapeva che avrebbe potuto contare su di me, che gli avrei messo a disposizione la mia esperienza, senza interferenze. Stava crescendo una bella collaborazione tra due amici che si trovavano a vivere una stessa sfida. Poi è andata come è andata". Le prime impressioni su quest'italia di Ventura: "La sensazione è che si stia costruendo qualcosa di importante. La storia degli stage mirati è positiva, questa ventata di giovani in azzurro anche di più. Gian Piero ha un vantaggio rispetto al passato, in questo senso: era tempo che non c’era una generazione di calciatori così interessanti. E che oltretutto stanno giocando. Un paio di considerazioni posso farle: mi pare che Romagnoli sia cresciuto tantissimo e che Belotti... insomma lui è davvero molto forte. Direi che la Nazionale ha trovato il suo centravanti per il presente e il futuro".

Infine, qualche dettaglio in più direttamente dalla Cina sulla cordata cinese in procinto di acquistare il Milan: "Ho chiesto anche ad alcuni dirigenti locali, ma nessuno è stato in grado di darmi una risposta. Non si capisce bene il quadro della situazione neppure da qua. Comunque per quel che leggo mi sembra che ormai dovremmo essere alla fine".



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