“Ha segnato anche un certo Marchisio…”. Il Principino è tornato. Dal Palermo alla Pro Settimo Eureka, da aprile ad ottobre: la Juventus annuncia su twitter il ritorno in campo (con gol) del centrocampista, che ora spera di poter tornare a respirare presto anche l’atmosfera dello Stadium. E se non sarà subito da titolare, pazienza; il conto alla rovescia dei tifosi è già cominciato. La rottura del crociato è alle spalle, la sua decima stagione in bianconero sta per iniziare. Sei mesi lunghi, qualche difficoltà all’inizio della fase di recupero e la presenza costante al fianco dei suoi compagni. “Ha pianto ma si è dimostrato fortissimo, non si è depresso e si è goduto la famiglia come non aveva mai avuto tempo di fare. Nella sfortuna, è stato il lato positivo”. Parola di papà Antonio.
A maggio ha lanciato in aria le stampelle per festeggiare lo scudetto con la squadra, ma non ha preso parte alla festa allo stadio. “Basta che uno mi tocchi e siamo da capo. Non posso rischiare!”. Ha sofferto da casa per l’Italia durante l’Europeo, prima di ogni gara (e dopo ogni gol) si è fatto sentire sui social. Un mese fa è tornato a correre e la pausa per le nazionali gli è servita a chiudere il cerchio. Marchisio c’è. Vuole tornare sul prato di casa per cancellare definitivamente quel 17 aprile. Indossare di nuovo la maglia numero 8. Sentire lo stadio gridare il suo nome. Ritrovare vecchi vicini di reparto e nuovi compagni con cui cercare il giusto feeling. Lui di compagni ne ha cambiati tanti, unico reduce di un centrocampo che dalla B è tornato in Serie A, che ha attraversato delusioni e poi ha ritrovato la vittoria. Lui che veste il bianconero in ogni occasione, in campo e fuori, uomo simbolo della Juventus e dei suoi valori. Da 1993 al 2016 e oltre.
Vicino a Camoranesi e Nedved prima, a Sissoko e Salihamidzitc poi, a Felipe Melo, Poulsen, Vidal, Pirlo, Giaccherini, Padoin, Pogba… Claudio c’era e ci sarà ancora, presto. Cambiano i compagni, cambieranno gli equilibri della squadra di Allegri. Per rivederlo nella forma migliore servirà altro tempo, ma Marchisio diventa una variante importante ed un ulteriore rinforzo per il centrocampo bianconero. Da aprile in poi nel suo ruolo si sono alternati Lemina ed Hernanes (con quest’ultimo che oggi sembra convincere nella posizione di regista); anche Pjanic e Khedira potranno beneficiare del rientro del Principino per trovare maggiore equilibrio. Più sicurezza per i compagni e più qualità per la squadra, fondamentali in una stagione lunga e impegnativa. Il gol contro la Pro Settimo non passerà alla storia ma ha di fatto restituito Marchisio alla “sua” Juventus ed ha permesso al centrocampista di ritrovare una (doppia) grande gioia che aveva forse dimenticato tra partite in tv e giornate di lavoro da solo. Nel mirino c’è l’Udinese, ventiquattro partite dopo Claudio non vede l’ora.