Bonano; Reiziger, Christanval, Abelardo, Coco; Rochemback, Cocu, Luis Enrique; Rivaldo, Saviola e Overmars. Non vi dicono niente questi nomi? Può darsi, almeno per i più giovani. 6 aprile 2002, trentatreesima giornata della Liga. Il Barcellona sesto in classifica fa visita all'Atletico Bilbao. E allora? Dove è la novità? Riguarda l'undici iniziale. Solo due gli spagnoli in campo, poi qualche olandese e diversi sudamericani. Ma, soprattutto, zero canterani dal 1'. Sì, alla fine entreranno Gabri e Xavi, ma il succo della questione non cambia. Una novità assoluta per un club dalla filosofia chiara, che ha fatto delle proprie giovanili la sua arma più letale. In panchina, allora, Carles Rexach. Un caso, dunque. Una rarità che non si ripeterà per molto tempo. Nel frattempo i blaugrana vincono vagonate di trofei e si gustano le giocate di Ronaldinho, Messi, Iniesta e molti altri. Poi, sedici anni dopo, ci risiamo. 17 aprile 2018, il Barcellona si avvia verso la conquista della Liga dopo la clamorosa eliminazione subita in Champions per mano della Roma. La squadra di Valverde è ospite del Celta Vigo. E sul prato dello stadio Balaidos, almeno dal primo minuto, non scende nessun prodotto della cantera blaugrana. ter Stegen fra i pali, linea a quattro difensiva con Semedo e Digne terzini, Vermalen e Yerry Mina centrali. Mediana a due con Paulinho e Andre Gomes. Poi Coutinho, Denis Suarez e Dembelè dietro l'unica punta Coutinho. Fuori i vari Piquè e Messi, Sergi Roberto e Jordi Alba oltre ad Iniesta. Il solo Denis Suarez con qualche partita nel Barcellona B, ma il tutto dopo aver fatto le giovanili nel Celta Vigo prima e nel Manchester City poi. Insomma, sedici anni dopo la storia si ripete. Da Bilbao a Vigo, con zero canterani nella formazione iniziale. Per molti è una cosa scontata. Per il Barcellona, invece, una rarità.
Data: 17/04/2018 -