Massimiliano Maddaloni e Marcello Lippi. Se negli ultimi anni tanto si è parlato di calcio cinese, gran parte del merito è anche (e soprattutto) il loro. “Quando io e Lippi arrivammo qui al Guangzhou nel 2012 ci presero per pazzi! Era una terra sconosciuta, la Cina, e ora… mi scrivono i miei ex giocatori della Juve Primavera per chiedermi di portarli qui”, ha dichiarato col sorriso sulle labbra proprio Maddaloni in esclusiva per Gianlucadimarzio.com. “Scherzavano ovviamente. Ho sentito Iago Falque, Immobile, Marrone, Ekdal, Ariaudo, Fausto Rossi, tra i tanti, volevano farmi i complimenti per la mia nomina a ct dell’Under22 ma sanno che il futuro è qui in Cina”. E ora… “Possiamo dire di essere stati i precursori di questo movimento”, afferma con orgoglio. Simpatico, Maddaloni. Uomo tranquillo, amante del burraco online e assiduo lettore. Ma soprattutto fresco di nomina come ct della della Cina Under 22, oltre che vice di Lippi nella Nazionale maggiore.
FaceTime e via, ormai dalla Cina si comunica così. "Ma dammi del tu, eh", si raccomanda. Dopo diversi anni come allenatore della Juve Primavera ed una breve esperienza a Carpi in prima squadra, ha deciso di seguire la strada tracciata da Marcello Lippi, ritenuto una vera e propria guida. Quasi un simbolo, tanto che “è riuscito ad avvicinare incredibilmente la Cina all’Europa per quanto riguarda il calcio”. Addirittura “Un’istituzione. È lui che detta le linee del rinnovamento. Ed è sempre lui che mi ha voluto al suo fianco e che mi ha indicato come persona ideale per la panchina dell’Under22 nel segno della più totale continuità. Anche se quando ci saranno partite in concomitanza tra Nazionale maggiore e U22, io seguirò Lippi ed al mio posto ci sarà un altro nostro collaboratore, Fabrizio Del Rosso”. Inseparabili i due, fin da quando “al Guangzhou abbiamo vinto tutto ciò che si poteva vincere, poi ha Marcello ha deciso di diventare Direttore Sportivo quando è arrivato Cannavaro sulla panchina del club; nel frattempo ho condiviso con Ferrara l’avventura al Wuhan Zall. Fabio secondo me farà strada in panchina: ha talento e si aggiorna di continuo. Successivamente sarebbe dovuto tornare Lippi in panchina al Guanghzou, c’era già l’accordo, ma la Nazionale cinese ha individuato in lui il ct ideale per la rifondazione e così abbiamo accettato questa nuova avventura, anche se per qualificarci ai Mondiali del 2018 servirà un miracolo”. L’ultimo posto a quota 2 punti nel Gruppo A delle Qualificazioni ai Mondiali 2018 non è affatto rassicurante ma si guarda già al futuro. Anche se “all’inizio non è stato facile, anzi… i giocatori cinesi della vecchia generazione non parlavano in inglese e così abbiamo trasmesso loro le nostre idee ed i nostri programmi tramite dei traduttori davvero in gamba. Uno su tutti, Vincenzo Cellucci. Tuttavia la terminologia calcistica non è così accessibile per chi magari non ha mai giocato a calcio: è stato bravo Lippi a rendere il dialogo più semplice possibile senza però mai sacrificare la concretezza”.
Ora le prospettive non sono rosee, di più: “Il calcio in Cina può solo migliorare e nei prossimi anni stanno progettando di avere ben 50 milioni (!) di iscritti al movimento calcistico. Vi rendete conto? È pazzesco solo a pensarci. Stanno investendo tantissimo portando anche tanti allenatori stranieri in Cina, senza contare i giocatori. Uno sviluppo esponenziale. Per l’Europa, dove la crisi si sente, eccome, sembra impossibile che vengano investite certe cifre mentre qui è la normalità”. E quante idee per la nuova Nazionale: “Il mio con l’Under 22 è un contratto annuale ma abbiamo in mente diversi progetti. In particolar modo una ‘Nazionale sperimentale’ che comprenda quei giocatori che per limiti di età non posso far più parte dell’Under 22 ma che allo stesso tempo non hanno mai vestito la maglia della Nazionale maggiore. Faremo vari stage – il prossimo a maggio - e diverse partite. In un mese e mezzo, insieme ad altri 4 o 5 collaboratori, siamo stati in tutti i campi di Serie A e B cinese per cercare di avere sempre più sotto controllo la situazione e per capire come si potrà lavorare sulle varie nazionali. Posso dire senza problemi che i 4 o 5 giocatori cinesi più forti farebbero comodo a diverse squadre in Europa. Di questo passo in futuro sarà l’Europa a comprare dalla Cina i migliori talenti e non viceversa”. Una collaborazione che con tutta probabilità continuerà anche nell’immediato futuro: “Fino a quando Lippi vorrà allenare io sarò al suo fianco. Sono davvero gratificato di poter lavorare con lui, mi dà molta fiducia e spazio. Ho avuto contatti per alcune panchine in Serie A cinese ma finché potrò lavorare al fianco di un maestro come Marcello non mi lascerò sfuggire questa occasione. Un domani si vedrà…”. E se il calcio cinese dovesse riuscire davvero a raggiungere i risultati sperati ed auspicati, difficilmente si dimenticherà di quei due precursori. Anzi, non potrà che ringraziarli in eterno.