Crotone, miracolo compiuto. Meriti per l'impresa che sono andati a Davide Nicola e a simboli come Falcinelli e Nalini, ma anche a Gianni Vrenna, il presidente che non ha mai smesso di credere nella salvezza:
"Diciamocela tutta: non mi sembrava che quel Crotone fosse così scarso come qualcuno andava dicendo" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "In quel momento era una squadra bloccata da troppe cose esterne e tanti pensieri. A loro ho detto di liberare il cervello e di giocare senza assilli. E loro mi hanno ascoltato e visto il risultato dico che avevo ragione io. Per la prossima stagione c’è tanto da fare, intanto a giorni proporremo il rinnovo a Nicola e poi con lui, Ursino e mio figlio Raffaele, programmeremo per la nuova stagione. Abbiamo un po’ di cose da ristrutturare come la società e lo staff tecnico. E poi ci sarà il mercato. Con Nicola l'accordo è al 99 per cento".
I costi della serie A: "Cinque milioni di euro? Non siamo a quelle cifre. La Serie A in pratica ci ha prosciugato tutto il ricavato che abbiamo avuto come contributo da parte della Lega. I contratti in A non sono come quelli in B per cui abbiamo dovuto sborsare alla fine una ventina di milioni. Abbiamo vissuto una stagione abbastanza travagliata e nel futuro ci promettiamo di commettere meno errori. Occorre rimanere umili e poi non sarebbe una cattiva idea iniziare un ciclo il più a lungo possibile"
Tra gli obiettivi anche quello di ridurre il gap di ricavi con le grandi: "Abbiamo già iniziato insieme con altre società cosiddette piccole ed in effetti puntiamo a ridurre il gap in materia di spartizione dei proventi della Lega altrimenti avremo sempre Juve, Roma e Napoli tra le prime tre e sempre le piccole per la retrocessione". Intanto Vrenna, come Nicola, manterrà la promessa: "Domani mattina alle 7 partenza per Capocolonna. A piedi andata e ritorno. Sono più di 20 km ma per una salvezza quasi impossibile questo sacrificio si può fare".