Crotone, Ursino: "Rimpianti? Nel 2011 eravamo alle firme per Insigne"
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Data: 11/02/2016 -

Crotone, Ursino: "Rimpianti? Nel 2011 eravamo alle firme per Insigne"

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Il Crotone continua a inseguire il suo sogno. Piedi per terra ma anche consapevolezza che certe occasioni non capitano sempre. Il budget non è mai stato altissimo, ci ha pensato l'ingegnosità di Peppe Ursino a compensare: "Siamo secondi – si legge nelle pagine di Tuttosport - è la stessa posizione che occupiamo in un'altra classifica: la graduatoria di chi ha speso meno. Non soffriamo di vertigini perché siamo rimasti con i piedi per terra. Siamo orgogliosi dei nostri risultati, se penso all'ultimo mese e mezzo abbiamo vinto a Novara, a Bari, a Chiavari contro un'Entella in grande forma, e ovviamente c'è stato il Cagliari...Serie A? Non ci nascondiamo, ma non corriamo troppo: prima, pensiamo a ottenere i 6 punti necessari per avere la certezza di disputare i playoff. La promozione diretta non è scontata, dietro di noi ci sono squadre che hanno fatto grandi investimenti". Non solo giovani ma anche diversi allenatori lanciati nel calcio che conta: "Ivan Juric, come il suo maestro Gasperini, è un predestinato, che non solo arriverà in alto, ma lo farà molto presto. Su Juric sono andato a colpo sicuro: era stato qui per 5 anni da calciatore, l'ho seguito nella Primavera del Genoa e in Lega Pro a Mantova, e le sue squadre giocavano benissimo".     Primavera, Lega Pro, serie B di altri campionati, l'occhio di Ursino arriva ovunque: "Il campionato Primavera si sta rivelando più utile per le nostre esigenze, il livello dei giocatori è alto, mentre in Lega Pro è stata un po' abbandonata la politica dei giovani. Da due anni osserviamo anche le serie B estere, cerchiamo diamanti nelle seconde squadre dei grandi club. Sappiamo di non poter sgarrare sul budget, e allora tentiamo di arrivare prima sui giocatori. E se dovessimo salire in A, non cambieremmo la nostra politica. Ho creato uno staff di osservatori, tutti miei ex giocatori, con cui mi intendo al volo. Ad aprile-maggio andiamo a scremare la lista dei giocatori che ci interessano. Cerchiamo aggressività, velocità ed entusiasmo, non solo tecnica: sono le doti del giocatore moderno. Non c'è solo Budimir, ci sono altri giocatori pronti per la serie A, anche di livello medio-alto. Ricci, Capezzi, ma penso anche a Martella e a un difensore come Ferrari".     In serie A c'è uno stadio particolare dove Ursino vorrebbe vedere i suoi: "La sfida dello Stadium contro la Juventus. E sono certo che non faremmo le barricate, non è il nostro stile". La scoperta che più gli ha dato soddisfazioni? "Il più inatteso fu Pasquale Foggia, nel 2005, dall'Empoli. Senza fare torti a nessuno, sono orgoglioso di Cataldi, che ha la testa del grande giocatore, di Florenzi, il cui gol contro il Barcellona mi ha commosso perché ricordo quando anche da noi provava certi colpi incredibili. E poi Bernardeschi: è il prototipo del giocatore moderno, veloce, aggressivo, prezioso nelle due fasi, e con una tecnica sublime. Ma non mancano i rimpianti: se ripenso al 2011, quando per Insigne eravamo alle firme, e invece il Pescara lo convinse grazie a Zeman...". In caso di chiamata di un grande club? Ci penserebbe: "Sono ambizioso, ma soprattutto riconoscente nei confronti del Crotone: andrei dal mio presidente e lascerei a lui la decisione. E, lo dico piano, la A provo a raggiungerla qui".  

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