L'esordio in Serie A, quello vero, si avvicina. Roberto De Zerbi, a meno di ventiquattr'ore da Crotone-Palermo, non ha però l'emozione di chi si siede su un panchina di massima serie per la prima volta: "La mia presenza in panchina però cambia tanto, sia sul senso tattico che sul piano di partecipazione alla gara - ammette l'allenatore del Palermo -. Non sono certo un allenatore british, vivo la partita con passione e purtroppo mi mancano solo le scarpe per giocare", prosegue ironicamente l'uomo scelto da Maurizio Zamparini per guidare il Palermo verso la salvezza. Lo stesso obiettivo del Crotone, prossimo avversario e ancora a secco di vittorie, proprio come i rosa. Una situazione che sarebbe complicata per chiunque, ma non per l'allentare bresciano: "Non mi assilla questo pensiero. Mancano tante partite e quel che ho in testa è cercare subito il risultato, già da domani. Il mio obiettivo però, sin da quando sono venuto, è quello di dare un'idea di calcio. Non so se si vedrà già da domani, ma un nostro obiettivo da perseguire è quello di saper fare la partita".
Intanto De Zerbi riparte dalle certezze, da un undici titolare già in mente da tempo, anche se non intende svelarlo: "Ma non ho segreti - scherza il tecnico - e sono abbastanza sicuro. Giocano quelli che mi danno più garanzie, al netto di errori che possono esserci in base al risultato. Le scelte purtroppo vanno fatte prima, non dopo la partita". Rispetto alla sfida col Napoli dovrebbe tornare Giancarlo Gonzalez al centro della difesa, anche se l'allenatore non dà indicazioni: "Per me è un giocatore importante, così come Rajkovic, Goldaniga, Cionek e Andelkovic". Tra le sicurezze, a dispetto dell'errore col Napoli, c'è la presenza di Josip Posavec in porta: "Il suo errore col Napoli non è causato dal gioco con i piedi, io sono contento della sua prova. Ha letto le giocate che doveva fare e ha giocato con coraggio, ha fatto quel che avevo chiesto. Ad oggi è il mio titolare".
A centrocampo, infine, termina dopo una settimana il ballottaggio tra Gazzi e Bruno Henrique. De Zerbi ha trovato il modo per schierarli insieme e, volendo a sorpresa, sarà il brasiliano a fare la mezzala: "Per caratteristiche fisiche Bruno ha più inserimento, nonostante sia un catalizzatore di gioco. Gazzi è più un centrocampista tattico e riesce a lavorare anche con i centrali difensivi senza palla. Qualche volta Bruno può anche abbassarsi e far entrare Sallai, perché non lo voglio sulla linea, con il terzino che sappia farsi trovare alto. Bisogna occupare il campo in maniera giusta. In questo modo si può sostenere di più la manovra offensiva, non avendo attaccanti che possano fare reparto da solo possiamo avvicinare più giocatori in area". Si fa quel che si può, in attesa che tornino gli infortunati: "Adesso devo concentrarmi solo sugli uomini che ho e già mancano Trajkovski e Quaison che sono due giocatori importanti. Manca anche Morganella, ma dietro siamo coperti".
Benedetto Giardina