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Criscito: “Italia, Mancini è l’uomo giusto. Ventura? La Russia era troppo lontana per venire a vedermi”

L’ultima partita con lo Zenit l’ha disputata domenica scorsa, adesso il ritorno in Italia. “Ho pianto. Eccome se ho pianto, mica ho un iceberg al posto del cuore. San Pietroburgo è stata casa mia a lungo e non era proprio possibile rimanere impassibile. E’ stata una sensazione impareggiabile capire di essere diventato importante per lo Zenit. Ed è stato un enorme onore aver compreso d’aver portato in alto i colori dell’Italia all’estero. Piangevo eccome se piangevo nel giro di campo insieme a mia moglie Pamela e ai miei cuccioli Alfredo e Alessandro. Merito anche dei miei compagni: non mi aspettavo che, al momento della sostituzione, si sarebbero precipitati tutti ad abbracciarmi. Ho anche sorriso e non poco: quando siamo arrivati sotto la curva i tifosi hanno srotolato striscioni che avevano tenuti nascosti. Sono tristissimo per il fatto che sto per salutare una città splendida, ma sono alle stesso tempo più che felice che tornerò in Italia, il mio Paese, la mia patria”, parla così Mimmo Criscito nel corso di un’intervista esclusiva rilasciata a Tuttosport.

Mancini è uno spettacolo, datemi retta. Umanamente e professionalmente. Lo conoscevo già prima che venisse ad allenare qui perché c’eravamo sentiti quando era all’Inter e aveva sondato la disponibilità a trasferirmi in nerazzurro. Di calcio il Mancio sa tanto e mica lo dico io, lo dice il suo palmares. Ovunque è andato ha vinto, dall’Inter al Manchester City. Umanamente, Mancini è clamoroso: il nostro rapporto è ottimo. Non ringrazierò mai abbastanza Roberto Mancini: mi ha insegnato calcio. Sono felice della scelta di affidare a lui la ricostruzione della Nazionale: è l’uomo giusto per riportarci nell’élite del calcio. Nazionale? Con lui qualche battuta l’ho fatta, sa cosa posso dare: mica è come Ventura che considerava la Russia troppo lontana per venirmi a vedere… spero con tutto il cuore di avere la chance di tornare in azzurro”, ha concluso Criscito.

L’intervista completa sull’edizione odierna di Tuttosport