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Data: 12/05/2018 -

Crespo: "Icardi non ha eguali in area di rigore, l'Inter riparta da lui per tornare grande"

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Da un argentino all'altro, un giorno c'era Hernan Crespo mentre oggi c'è Mauro Icardi. Simbolo di un'Inter che prova a ritornare grande e che ora è in lotta per il ritorno in Champions League affidandosi proprio a Maurito. Di lui ha parlato proprio Hernan Crespo. “Se vuoi diventare veramente grande non puoi prescindere da un attaccante come Mauro Icardi - ha dichiarato in un'intervista a La Gazzetta dello Sport - Icardi deve essere un punto fermo del nuovo progetto. Altrimenti andiamo a vedere un altro film. Non mi priverei di Mauro mai e poi mai. Che segnale darebbe l’Inter ai suoi tifosi se cedesse il giocatore più rappresentativo, il più forte, il capitano della squadra? Io non conosco squadre che si rinforzano vendendo l’elemento migliore. Semmai è importante costruire attorno al top player un gruppo che possa supportarlo e farlo rendere al massimo. In area di rigore non ha rivali a livello mondiale. Quando gli arriva un cross, è micidiale. Certo, se vuoi costruire una manovra che preveda il fraseggio centrale, allora Higuain o Aguero sono più adatti, ma se fai come l’Inter che spedisce cross a grappoli in area dove lo trovi uno più forte di Icardi? Ha rapidità di pensiero e di esecuzione, fisicamente è un toro, calcia bene di destro e di sinistro, di testa le prende quasi tutte. Dopo Cristiano Ronaldo e Leo Messi, che sono di un altro pianeta, ci sono tanti attaccanti che si giocano il terzo posto del podio: in questo gruppo, secondo me, Icardi merita di starci”.

Tutto questo, però, potrebbe non servire per andare al Mondiale: “Per forza, mi sembra che Icardi non sia amico di Messi, o sbaglio? La Seleccion, la mia amata Seleccion, è ormai costituita da un cerchio magico, mi capite? Icardi non rientra in questo cerchio e dunque, purtroppo, non andrà al Mondiale di Russia. Ma questo, a mio avviso, è un errore. Di un attaccante come lui ci sarebbe un gran bisogno. Vabbè, si arrangerà Sampaoli, e pure Messi...”.

Sul futuro dell'Inter: “Ripartirei ovviamente da Luciano Spalletti in panchina, e su questo mi sembra che non ci siano dubbi. E poi, forse, anziché cercare grandi giocatori che arrivano da esperienze importanti ma che hanno vissuto un periodo di flessione, tenterei di formare uno zoccolo duro basato più sui valori caratteriali che su quelli tecnici. Un esempio può aiutare a capire: il ciclo incredibile della Juventus nasce da un gruppo solido che ha trovato in Buffon, Barzagli, Chiellini, e prima Bonucci, i suoi pilastri. A parte Buffon, gli altri non erano i migliori nei loro rispettivi ruoli però avevano quelle doti di temperamento che garantivano il salto di qualità. Ecco, questo deve fare l’Inter. Pensate al ciclo vincente del Milan di Carlo Ancelotti del quale ho fatto parte per un anno: lo zoccolo duro era formato da italiani, penso a Maldini, Pirlo, Gattuso, Ambrosini, Nesta, che facevano capire agli altri che cosa si doveva fare e come ci si doveva comportare. Questo è il segreto del successo”.


Tags: Inter



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