Fresco di tripletta nel derby di Madrid, un Cristiano Ronaldo in modalità rewind è tornato a parlare dell'Europeo durante l'intervista rilasciata a France Football e ripresa da Mundo Deportivo. Nastro riavvolto alla scorsa estate, quando proprio in Francia è diventato campione d'Europa a discapito della selezione di Deschamps: “Quando arrivai allo Stade de France ero conscio del fatto che non fosse la prima finale che disputavo, sentivo meno pressione rispetto alla finale di Champions contro l’Atletico. Sapevo che col Portogallo non avrei avuto nulla da perdere, non eravamo i favoriti; a differenza del Real dove sei obbligato a vincere. Confidavamo molto anche in Fernando Santos, sapevamo che la Francia avrebbe attaccato 50 volte e avremmo dovuto difenderci, sfruttando la nostra opportunità come abbiamo fatto”.
Un titolo dedicato a chi non ci credeva: “Prima dell’inizio del torneo nello spogliatoio del Real molti compagni mi prendevano in giro, in particolare Kroos e gli spagnoli: ‘Cris che vacanze lunghe che ti fai quest’anno’, ripetevano per insinuare che saremmo usciti subito. Nessuno credeva in noi”.
Leader indiscusso anche del Portogallo: “Prima della finale il discorso di Fernando Santos ci motivò al massimo, ci entrò bene in testa. Ciò che feci io fu parlare con ognuno dei miei compagni, uno per uno, volevo stemperare la pressione. A Pepe, uno dei più esperti, ad esempio chiesi di supportare i più giovani; mentre a Renato Sanchez di star tranquillo e tornare a difendere quando perdeva il pallone”.
Eppure a sottovalutare il Portogallo non furono solo i compagni del Real, ma anche i francesi stessi: “Sarò sincero: prima della partita ho notato i giocatori francesi fin troppo rilassati, mi sembravano troppo contenti come se avessero già vinto. Credo sia stato un vantaggio per noi. Ho detto ai miei compagni: 'Ragazzi, i francesi credono di aver già vinto ma non sarà così, la coppa sarà nostra. Venderemo cara la pelle', e così è stato”.
Una Champions ed un Europeo dal sapore di Pallone d'Oro: “Confesso un’altra cosa: la mia vita senza il calcio sarebbe stata una seccatura, mi annoio quando non gioco! Il mio obiettivo è vincere il Pallone d’Oro ogni anno: non ho vinto l’ultimo ma i due precedenti sì e spero di vincere il prossimo”.
Infine, un simpatico aneddoto su un grande avversario in campo ma amico nella vita di tutti i giorni, Griezmann, a cui CR7 nella passata stagione ha 'scippato' ben 2 finali su 2: "Era molto triste il mio vicino di casa (entrambi a Madrid vivono a La Finca). La scorsa stagione ha giocato alla grande, anche se contro di me ha perso due finali su due. È un ragazzo molto simpatico, è giovane e sta crescendo. È molto divertente e poco tempo dopo la finale quando ci siamo incontrati in un ristorante durante le vacanze a Miami, mentre stava cenando con la sua ragazza è venuto a salutarmi e sorridendo mi ha detto: ‘Cristiano, ti odio'”.