Giorni importanti anche per la Liga. Il campionato spagnolo è stato interrotto lo scorso 10 marzo con undici giornate ancora da disputare. In vetta una situazione apertissima: Barcellona primo a 58 punti, Real Madrid secondo a 56. Due punti di distacco che lasciano aperto ogni scenario per il titolo. Per questo, a chi propone la cristallizzazione della classifica maturata allo stop, Thibaut Courtois risponde: “Siamo a soli due punti dal Barcellona e possiamo laurearci campioni, sarebbe davvero una sfortuna se la stagione fosse cancellata”, spiega alla televisione pubblica belga.
“Non sarebbe giusto se in Spagna si decidesse che il Barcellona è campione. Contro di loro – prosegue - abbiamo pareggiato una partita e ne abbiamo vinta un’altra. Abbiamo dimostrato di essere una squadra migliore. Siamo due punti dietro, non sarei d’accordo con questa scelta. Il caso del Liverpool in Inghilterra è diverso, lo posso capire perché non so quanti punti hanno rispetto al secondo (25, ndr). Vorrei concludere la stagione: mancano undici partite ed è presto per dire chi è campione”.
"Vorrei finire la stagione"
La salute resta comunque al primo posto: “Dobbiamo essere sicuri al 100% prima di tornare a giocare, si può essere anche infetti pur non avendo sintomi. Per questo bisogna fare attenzione con chi si entra in contatto. Che succede se un giocatore di un’altra squadra è positivo? Son cose che vanno considerate, ma mi piacerebbe finire il campionato”.
"Da domani i test"
Intanto domani verranno poste le basi per la ripresa delle sedute individuali: “Mercoledì dovremmo sottoporci ai test per capire se siamo stati o no infettati dal Covid-19. In teoria la prossima settimana potremo allenarci individualmente a Valdebebas, anche se non si può parlare proprio di allenamento. Dipenderà dal club e dal governo, l’unica certezza è che verremo esaminati questa settimana”. Courtois resta prudente: “Non parlerei di paura, ma io continuo a vedere i miei figli. Se ancora non sono stato contagiato, posso comunque infettare altre persone. Succede anche a persone giovani e in salute, ovviamente sono preoccupato”.