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Data: 26/02/2022 -

Cosenza scopre Laura: "Di giocatori così in Italia non ce ne sono molti"

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Le parole dell'agente Yvan Le Mée a gianlucadimarzio.com: "In una stagione completa può arrivare a 15 gol"
Le parole dell'agente Yvan Le Mée a gianlucadimarzio.com: "In una stagione completa può arrivare a 15 gol"

"Vi assicuro che Gaëtan ha espresso finora fra il 40 e il 50% delle sue potenzialità". Parola di Yvan Le Mée, che con la sua "Sport Profile" segue Laura, attaccante arrivato a Cosenza nel mercato di gennaio, dal 2019. 

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Nel derby infrasettimanale con il Crotone, l'attaccante normanno classe 1995 ha segnato il suo primo gol italiano. Un coast-to-coast in cui è apparso irrefrenabile, e nemmeno l'intervento disperato del difensore avversario è riuscito ad arrestarne la corsa. La partita è poi terminata 3-3, ma Laura è stato letteralmente dominante, inventando dal nulla anche l'azione del terzo gol di Liotti. 

"Sul giocatore anche Lecce, Vicenza e Pisa"

"Avevamo in mente per Laura una squadra di Ligue 1 o di Serie B. A gennaio avevano avanzato serie richieste nei suoi confronti due squadre di Ligue 1, il Clermont e il Saint-Etienne", racconta Le Mée in esclusiva per gianlucadimarzio.com. "Ma avrebbero dovuto farsi avanti prima, se davvero lo volevano. Anche altre squadre di Serie B alla ricerca di attaccanti avevano espresso un interessamento. Per esempio il Pisa di Claudio Chiellini, che conosco dai tempi del trasferimento di Lemina alla Juventus, e con cui ho lavorato nel passaggio di Mavididi dalla Juve U23 al Montpellier. Oltre al Pisa si erano interessati anche il Lecce e il Vicenza. Ma poi queste squadre hanno fatto altre scelte, optando per altri profili in attacco; anche perché l'iniziale richiesta del PFC, 2 milioni per l'acquisto definitivo, era ritenuta troppo elevata". 

A fine mercato, le carte in tavola sono cambiate. "A fine gennaio il Cosenza era ancora senza attaccante, e la situazione era diversa. Il club calabrese ha dimostrato di volerlo sul serio, e questo ha fatto sì che anche il ragazzo scegliesse subito il Cosenza". E così il ds Goretti ha potuto finalizzare l'operazione, anche grazie al cambio di condizioni garantito dal PFC: è stato così che la trattativa si è conclusa con un prestito oneroso con diritto di riscatto, per una cifra intorno al milione e mezzo di euro. 

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"In Italia di giocatori così non ce ne sono"

Ma perchè proprio l'Italia? "Il motivo è molto semplice", spiega Le Mée. "Anzitutto, Gaëtan ha 26 anni, quasi 27, e a quell'età se non fai il salto di qualità, andando a giocare in un campionato di serie A, non lo potrai fare più. E poi il calcio di oggi è fatto di intensità, verticalità, attacco alla profondità: in Francia ci sono tanti giocatori che hanno queste caratteristiche, in Italia decisamente meno, e per questo un giocatore con le caratteristiche di Gaëtan è più richiesto, lì da voi. Nel vostro campionato, di calciatori così non ce ne sono. Infine, in Italia un giocatore può crescere molto, con il lavoro che si fa abitualmente". Ma in quale ruolo si può esprimere al meglio un giocatore con le caratteristiche di Laura? "Secondo me da prima punta, anche se in carriera ha giocato anche da esterno d'attacco. Per certi versi assomiglia al giovane Aubameyang (che Le Mée portò in Francia, al Dijòn, dal settore giovanile del Milan, ndr): a 19 anni gli mancava un po' di qualità tecnica, quella che fa la differenza, e che poi avrebbe acquisito". 

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"Assomiglia a Toko Ekambi"

Se deve azzardare un paragone, Le Mée, oltre ad Aubameyang, cita Osimhen ("anche se al momento è a un altro livello") e soprattutto Karl Toko Ekambi del Lione: "Anche lui è diventato un attaccante dopo essere stato un esterno d'attacco. Oppure penso a Suazo, che ho apprezzato molto quando giocava al Cagliari e all'Inter. Lukaku? Beh, sicuramente è un modello". 

"Vale 15 gol"

Le Mée ritiene che, in una stagione intera, Laura possa serenamente arrivare a quota 15 gol. Più o meno la quota raggiunta da Florian Ayé, assistito a sua volta da Le Mée, durante la scorsa stagione, a Brescia, anche se "Florian è più bomber, gioca più nell'area". D'altronde, "Gaëtan ha sempre segnato. Ha trascorso le giovanili al Lorient, che ha un ottimo vivaio e ha sempre prodotto grandi centravanti, come Jordan Ayew e André-Pierre Gignac. Siccome non trovava spazio in prima squadra, ha fatto una scelta coraggiosa, scendendo fino alla quinta serie, andando a giocare in una squadra non professionistica (il Saint-Lô, ndr), dove ha segnato 16 gol in un anno. Da lì si è spostato in quarta serie, all'Evreux, e quindi in terza, al Quevilly-Rouen, dove sono arrivati 11 gol". 

Il capolavoro contro il Lione

Dopo la parentesi con l'Evreux, Gaëtan ha seguito il suo allenatore dei tempi del Lorient, andando al Lens, dove giocava con la squadra B. "A quel punto è arrivata la chiamata del Paris FC, seconda squadra di Parigi in lotta per la promozione in Ligue 1. Lì Gaëtan ha fatto davvero bene. Il primo anno ha segnato 8 gol, che gli sono valsi le attenzioni di alcune squadre di Ligue 1; ma l'estate scorsa il Paris FC chiedeva 3 milioni, una cifra troppo alta, considerata la situazione economica scaturita dal Covid, e allora è rimasto. Nella seconda stagione a Parigi aveva messo a segno già 6 reti". Di cui una che in Francia non verà facilmente dimenticata: "Il Paris FC giocava in Coupe de France contro il Lione. Gaëtan si è inventato una cavalcata di 60 metri palla al piede e ha segnato. E il Lione non giocava con le riserve, tutt'altro". 

 

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Credits: Andrea Rosito

 

L'abbraccio dei compagni

Lo stesso Le Mée riconosce che Gaëtan ha raggiunto la maturità calcistica un po' tardi rispetto alla media, soprattutto a quella francese: "In Francia mediamente le carriere vanno dai 18/19 anni, quando si esordisce, ai 30. Mentre lui è emerso un po' tardi, ma ci sta, per un attaccante", commenta Le Mée. Colpa di un carattere forte, come sostenuto da alcuni? "Bah, secondo me se non hai carattere va bene che tu faccia un altro mestiere, e non l'attaccante. Poi in Francia quando uno è sicuro dei suoi mezzi viene subito bollato come "caractériel" ("difficile", ndr). Invece Gaëtan è sempre stato sicuro di sé, determinato, ma niente di più".

 

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Credits: Andrea Rosito

 

Ne è prova l'accoglienza che gli hanno riservato i suoi compagni: "Avete visto l'abbraccio di gruppo dopo il suo gol, come gli sono venuti incontro i compagni? Lo hanno travolto, gli hanno dimostrato il loro affetto, nonostante ancora non sappia una parola di italiano. Io penso che abbiano abbracciato la persona, ancora prima del calciatore". Cosenza ha scoperto un nuovo idolo a cui affidarsi per la lotta salvezza: si chiama Gaëtan Laura, e ne risentiremo parlare. 

Photo credits: Andrea Rosito

Tags: Serie B



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