Cori razzisti, Irrati: "Sospendere Lazio-Napoli era mio dovere"
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Data: 08/02/2016 -

Cori razzisti, Irrati: "Sospendere Lazio-Napoli era mio dovere"

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Si è svolto oggi all’interno dello stadio Olimpico di Roma, un incontro tra arbitri, dirigenti, allenatori e calciatori di Serie A, organizzato dalla Federcalcio. Tra i tanti, presente anche Massimiliano Irrati, autore della sospensione temporanea di Lazio Napoli: “Ho fatto solo il mio dovere sospendendo per i cori razzisti a Koulibaly, il regolamento me lo consente. Anzi, me lo impone. D’altronde è l’unica possibilità per stroncare questi fenomeni”. Un gesto spontaneo e al contempo obbligato, senza prevedere lo strascico di conseguenze che ha portato: “Ricevere tanti complimenti è stata una sorpresa – commenta Irrati prima di entrare all’Olimpico, con le parole riportate dall’agenzia Italpress - I cori verso Koulibaly erano imbarazzanti, stavo già pensando di sospendere la gara da qualche minuto, poi mi sono consultato con i miei collaboratori e la forza pubblica”. Un’interruzione che ha minacciato anche la sospensione definitiva della gara, con conseguenze ancor più gravi: “Sarebbe stato un segnale molto forte, il regolamento me lo consente ma subentrano altri fattori come l'ordine pubblico e l'evacuazione dello stadio, cose che non mi competono”. Purtroppo però, la minaccia non è bastata a far spegnere gli insulti: “Mi è dispiaciuto sentire ancora gli stessi cori alla ripresa del gioco, dopo appena tre minuti e quaranta secondi di interruzione”. Non sono mancate neanche le repliche a chi non ha accettato il gesto di Irrati, come il tecnico della Lazio Stefano Pioli: “Ognuno la pensa a modo suo, ma l’arbitro sono io e so io quali sono gli obblighi e quali i poteri che il regolamento mi dà”. Il protagonista della vicenda, Kalidou Koulibaly, è stato altrettanto solidale con l’arbitro: “Si è accorto dei cori – continua Irrati – ma non mi ha detto niente sul momento, forse era scosso. A fine gara mi ha ringraziato per il coraggio, ma io ho solo applicato il regolamento”.



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