Dal Moccagatta di Alessandria al Meazza di Milano, passando per il Silvio Piola di Vercelli, il Barbera di Palermo e il Ferraris di Genova. E poi l’Alberto Picco di La Spezia, l’Olimpico di Torino (travestito per una notte da Moccagatta) fino ad arrivare alla ‘Scala del calcio’. Che splendida Favola quella dell’Alessandria, impresa dopo impresa capace di riscrivere la storia: dal gol di Fischnaller all’Altovicentino in una calda domenica d’inizio agosto, alla doppietta di(n Don Din Don Intervengo da La Spezia ha segnato) Bocalon in una gelida notte di metà gennaio. Quanto freddo al Picco, non abbastanza per fermare i tifosi grigi, oltre millecinquecento quelli allo stadio, rimasti ad aspettare le due di notte ad Alessandria per abbracciare gli eroi di La Spezia. Nel mezzo, i duecento tifosi presenti alla Favorita, testimoni dell’impresa sul Palermo firmata Loviso, Marconi e Nicco. E poi la Favola nella Favola di Manuel Marras, genovese (e genoanissimo) cresciuto nel settore giovanile del Genoa, che l’ha lasciato andare, e grande protagonista della vittoria in dieci di Marassi contro i ragazzi di Gasperini.
Next stop La Spezia. Due città, cento novantatré mila abitanti. Duecento chilometri scarsi a dividerle. E due club, divisi da una rivalità storica, per un unico sogno, quello di non fermarsi più e continuare a sorprendere dopo aver eliminato rispettivamente Roma (Spezia all'Olimpico), Palermo e Genoa (al Barbera e al Ferraris l’Alessandria). Com’è andata? E’ scritto nella storia. Vantaggio di Calaiò, e notte magica per l’Eroe di Alessandria. Otto i minuti e due i colpi di testa che bastano a Bocalon per ribaltare il risultato del Picco e diventare il protagonista della serata: 1-2 al triplice fischio e biglietto staccato con su scritto Semifinale (storica), col Milan. All’andata all’Olimpico lo spettacolo più bello, quello della notte di Torino: oltre ventimila i tifosi che hanno letteralmente invaso la Curva Maratona, pronti a vivere un sogno chilometro dopo chilometro diventato incredibilmente sempre più bello. Momenti, immagini, emozioni destinate a rimanere a lungo nella memoria. E ‘poco’ importa se alla fine dei primi novanta minuti il tabellone dice che l’unico gol della serata è quello di Mario Balotelli, per i grigi è tempo comunque di festeggiare.
Da un’emozione all’altra, l’impresa dei ragazzi di Gregucci fa tappa a Milano, stadio Meazza. Tredicimila i tifosi grigi presenti sugli spalti di San Siro, pronti a vivere l’ennesima giornata storica: Da Trino a Torino, da Cerano a Milano, ogni volta soltanto per dirti ’Ti Amo’ il messaggio a capitan Morero e compagni, affidato alla coreografia a precedere il fischio d’inizio. In campo? A volare in finale grazie alle doppiette di Menez e di Romagnoli e al gol nel finale di Balotelli è il Milan, ma la festa a tinte grigie può ugualmente continuare. Dai gol di bomber Bocalon alla favola di Marras, passando per le parate di Vannucchi: la storia è stata riscritta. La 'piccola' Alessandria è diventata grande, attraverso passione, impegno e lavoro. Tanto. L’assoluta sorpresa di questa Tim Cup torna a casa con un’infinità di ricordi pronti ad essere tramandati di generazione in generazione, e pronti ad essere rivissuti attraverso la nostra gallery di un’impresa storica.