Arrestati per colpa di una... maglietta. Sì, può succedere. Soprattutto se l'indumento in questione riguarda una squadra di calcio. Il protagonista di questa triste storia è un tifoso britannico, di Wolverhampton per la precisione. Il suo nome è Ali Issa Ahmed, 26 anni anni. Una grande passione, il viaggio, che l'ha portato nelle settimane scorse ad Abu Dhabi. Qui ha assistito al match dell'Al-Nahyan Stadium fra Qatar e Iraq, gara valida per gli ottavi di finale dell'ultima Coppa d'Asia.
Il tifoso ha deciso di indossare una maglietta del Qatar, senza però fare i conti con una legge che probabilmente non conosceva. Negli Emirati Arabi, infatti, è severamente vietato portare una maglietta del genere. Si tratta di un reato penale punibile con una multa salata o, addirittura, con il carcere.
Tutta colpa delle tensione diplomatiche che si sono venute a creare fra i due paesi in questione. Tutto è nato nel maggio del 2017, quando gli Emirati Arabi hanno accusato il Qatar di minare la sicurezza nazionale finanziando organizzazioni terroristiche locali e di aver appoggiato l'Iran. Così che, nel giugno dello stesso anno, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto e Bahrain hanno imposto un embargo marittimo, aereo e di terra al Qatar.
Il povero Ahmed, forse, non era del tutto aggiornato sul contesto storico. A peggiorare la sua situazione le ripetute offese lanciate all'indirizzo delle guardie una volta che queste lo hanno allontanato dalla tribuna. L'ambasciata degli Emirati Arabi ha annunciato che sta indagando sulle circostanze dell'arresto. Anche se, prima dell'inizio della Coppa d'Asia, l'FCO (Foreign Office) aveva divulgato sui social diversi avvertimenti in merito, informando tutti i tifosi che ogni tipo di gesto volto a mostrare simpatia nei confronti del Qatar avrebbe potuto portare all'arresto o ad una multa.