Philadelphia sorride agli Stati Uniti, che soffrono, si difendono e portano a casa il successo che vale la qualificazione ai danni del Paraguay, che dalla semifinale dello scorso anno passano all’eliminazione alla fase a gironi nell’edizione del Centenario.
L’inizio di partita è tutto per l’albirroja, che comincia la gara senza timori. Le veloci ripartenze del Paraguay sembrano essere la chiave della sfida, ma a sorpresa sono gli States a passare in vantaggio: al 27’ Zardes sfonda sulla sinistra e serve l’accorrente Dempsey che chiude il piatto e sigla il gol dell’1-0, il suo 51° con la maglia della nazionale americana. Nella ripresa, Iturbe entra al posto di Balbuena, centrale di difesa: il c.t. Diaz è disposto a tutto per vincere questa gara. E dopo due minuti pare mettersi tutto sui binari giusti. Yedlin impazzisce e in meno di un sessanta secondi viene ammonito due volte: prima entra duro in scivolata in un contrasto con Almiron, poi falcia da dietro Samudio sugli sviluppi del successivo calcio di punizione. Klinsmann corre ai ripari, esce Dempsey per Orozco e gli Stati Uniti, sostenuti dal Lincoln Financial Field, si arroccano dietro, pronti in inferiorità numerica a ricevere l’assedio paraguaiano, che però sortisce soltanto un’occasione pericolosa, quando Benitez e Almiron impegnano Guzan in una doppia parata. All’elenco delle stranezze della Copa, dopo la monetina che si pianta nel terreno e gli inni sbagliati, c’è un’altra voce da aggiungere: Jones incrocia la sua corsa con quella del direttore di gara Bascunan, i due si toccano e l’arbitro rimane dolorante al polpaccio; c’è bisogno dell’intervento dei medici del Paraguay per rimetterlo in sesto e far riprendere la partita, con tanto di massaggi e creme. Prova incolore per Sanabria, sostituito all'ora di gioco.
Agli USA basta Dempsey, per la vittoria che li proietta ai quarti di finale. Il Paraguay conclude con un solo punto conquistato la Copa America Centenario, che non smette di regalare sorprese.