Lacrime celesti al Lincoln Financial Field. Nella serata di Philadelphia, ecco la prima sorpresa della Copa America del Centenario. L’Uruguay è fuori, eliminata dal torneo. Incredibile, ma vero. Seconda sconfitta su due, stavolta ad opera di un Venezuela straordinaria revelación della competizione. 1-0 il risultato finale, decisiva la zampata al 35’ del solito Salomòn Rondòn. Abile a fare tap-in dopo la respinta sulla traversa di Muslera, con l’ex portiere della Lazio che aveva miracolosamente salvato su uno spettacolare tiro da centrocampo di Guerra.
La ‘Vinotinto’ gioisce e acciuffa la qualificazione, la ‘Celeste’piange e torna a casa. Perseguitata, forse, da una vera maldición. Sì, maledizione. Dall’inno sbagliato nella gara d’esordio contro il Messico, ai problemi fisici di Suarez, con ‘El Pistolero’ costretto anche oggi a guardare - affranto e arrabbiato - dalla panchina Godin e compagni affondare verso l’eliminazione. Senza dimenticare, purtroppo, la scarsa vena del ‘Matador’ Cavani, apparso nuovamente spento e sprecone lì davanti. Insomma, tutto nero. Nulla da fare per il ‘Maestro’ Tabarez, costretto a fare le valigie e abbandonare i sogni di ‘Copa’. Giornata amara anche per Maxi Pereira, da oggi nella historia della Nazionale. Nuovo recordman di presenze con 113 gare disputate, con tanti saluti a Diego Forlan, fermo a quota 112.
A festeggiare, però, è soltanto il Venezuela. Uruguay battuto per la prima volta dal 2006 e qualificazione conquistata. Che sorprese questa Copa! ‘Vinotinto’ ai quarti, ‘Celeste’ eliminata. E questo, è soltanto l'inizio...